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Biella, una ricca signora in cui tanti hanno il sedere al caldo e i soldi all’estero

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Ma Biella è morta? Vogliamo la verità? Ebbene rincaro la dose. Biella è una ricca signora in cui tanti soggetti hanno il sedere al caldo e i soldi all’estero (come spieghiamo i 3 miliardi di euro rientrati con lo scudo fiscale un paio di anni fa? Tre miliardi! Solo nel Biellese. Una delle cifre più ingenti d’Italia). Alcuni ricchi signori egoisti stanno alla finestra a dire che tutto va male, ma poi non mettono un euro quando le funivie chiudono – non per colpa di Cavicchioli – il Belletti Bona va in fallimento – non per colpa di Cavicchioli – la Burcina fatica a arrivare in primavera – non per colpa di Cavicchioli.

L’intervento di Paolo Furia, segretario provinciale del Pd, dopo le polemiche sullo stato della città e sulle parole del sindaco.

Ma Biella è morta?

Vogliamo la verità? Ebbene rincaro la dose. Biella è una ricca signora in cui tanti soggetti hanno il sedere al caldo e i soldi all’estero (come spieghiamo i 3 miliardi di euro rientrati con lo scudo fiscale un paio di anni fa? Tre miliardi! Solo nel Biellese. Una delle cifre più ingenti d’Italia). Alcuni ricchi signori egoisti stanno alla finestra a dire che tutto va male, ma poi non mettono un euro quando le funivie chiudono – non per colpa di Cavicchioli – il Belletti Bona va in fallimento – non per colpa di Cavicchioli – la Burcina fatica a arrivare in primavera – non per colpa di Cavicchioli.

Alcune ce ne sono, e alcuni investitori seri vanno applauditi. In questi mesi, con le iniziative sullo sviluppo locale che abbiamo fatto, ne abbiamo scoperte molte di buone idee.
Ma tanti, tantissimi, piuttosto che dar corpo a un’idea, investire su un ricercatore, produrre un modello di business, aggregarsi a partners europei, entrare in una nicchia di mercato, si assopiscono sotto i fumi delle loro beate risorse e commentano indignati la debolezza della classe politica.

Oggi, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione, nel Biellese con i contratti di insediamento qualche azienda è tornata a investire, approfittando di alcuni punti di forza che il territorio ha: il costo basso dei capannoni, la buona qualità della vita, la presenza di manodopera ancora specializzata e di alto profilo.

E’ il Comune di Biella ad aver promosso, con la Provincia ed alcune istituzioni private di primo piano, nell’ambito delle attività di Agenda Digitale, il piano di reinsediamenti per i prossimi anni, a partire dalle nuove risorse che la Regione, coerentemente con gli obiettivi europei, metterà a disposizione. Attrarre investitori da fuori è l’unica condizione possibile per non restare al palo e non entrare nella quarta età.
E poi, scusate, credere di più nel futuro. Funicolare gratis in prospettiva, biblioteca nuova, asta del Cervo, 015, acquisto delle funivie per loro contestuale rilancio, interventi per le aree degradate, gli ingredienti per un recupero ci sono tutti, ma ognuno deve fare la sua parte per davvero, se no non ne veniamo fuori.

Paolo Furia

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