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Biella non è terra di conquista

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La giunta comunale di Biella ha bocciato il progetto di trasformazione dell’ex Upim in un “mercato a orologeria”. Bravi.
Di tutto abbiamo bisogno, a Biella, tranne che di avventurieri che vengono a raschiare il fondo del barile.

Il progetto prevedeva, pare, la creazione di un grande mercato affittato al miglior offerente, di solito il più aggressivo commercialmente, pronto a sfilare dalle nostre tasche gli ultimi spiccioli che avevamo conservato per i regali di Natale e infilarli in portafogli che risiedono ben lontano dal Biellese senza aver creato nè veri posti di lavoro, nè un centro più bello, nè cultura d’impresa ma, certamente, molte illusioni. Allora no, grazie; in queste cose siamo giá abbastanza bravi a farci del male da soli.

La giunta comunale di Biella ha bocciato il progetto di trasformazione dell’ex Upim in un “mercato a orologeria”. Bravi.
Di tutto abbiamo bisogno, a Biella, tranne che di avventurieri che vengono a raschiare il fondo del barile.

Il progetto prevedeva, pare, la creazione di un grande mercato affittato al miglior offerente, di solito il più aggressivo commercialmente, pronto a sfilare dalle nostre tasche gli ultimi spiccioli che avevamo conservato per i regali di Natale e infilarli in portafogli che risiedono ben lontano dal Biellese senza aver creato nè veri posti di lavoro, nè un centro più bello, nè cultura d’impresa ma, certamente, molte illusioni. Allora no, grazie; in queste cose siamo giá abbastanza bravi a farci del male da soli.

Se gli amministratori terranno duro su questa linea, ai nostri avventurieri d’oltre risaie non resterá che pagare 52.000 euro di IMU al posto della compagnia di assicurazioni dalla quale hanno comprato, per la gioia delle nostre casse comunali, e accettare il fatto che Biella non è terra di conquista e che i suoi abitanti, che hanno pur tanti difetti, non sono così scellerati da accettare in silenzio simili “progetti”.
Progetti fatti di mercati europei che di europeo hanno solo il nome, dietro al quale si nascondono frittelle e salsicce, collanine e borse in plastica.

Che guardano a Biella come un territorio da colonizzare dando l’ennesima mazzata all’economia locale, con il solo risultato di rendere la nostra città una riserva indiana del commercio.Bravi, avete fatto la cosa giusta; guardando in faccia la realtá e senza cedere a ricatti morali.Peccato che una cordata motivata, con una bella idea, quella si davvero utile per rivitalizzare il centro, non sia riuscita a concretizzare l’acquisto dell’immobile; ma almeno ha dato prova di coraggio e di entusiamo, anche se i denari da mettere sul tavolo sono un’altra cosa.
Peccato, perché qui ce ne sono ancora molti, che ci piacerebbe vedere investiti nel nostro territorio.
Paolo Mander

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