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Biella finisce in televisione per il degrado delle sue scuole
L’altro ieri nel talk show mattutino di raitre, Agorà, Biella ha avuto l’onore di un lungo servizio. Non sulle sedicenti eccellenze con cui ci siamo inebetiti, bensì su una ex autentica grande eccellenza che sta andando in pezzi: l’ITI di Biella e, per estensione, le altre scuole biellesi. La Rai ne ha mostrato, e commentato, lo stato di abbandono e di degrado, additandoci a simbolo di un’Italia a ramengo. Responsabile quella Provincia, abbandonata due anni fa con le pezze al culo dal suo presidente e commissariata da un prefetto, che per mancanza di soldi e sovrabbondanza di debiti non esegue le manutenzioni e che ha annunciato di non avere fondi per riscaldare le aule.
Genitori incazzati e immagini di aule e laboratori inagibili a rischio crolli, sono sfilate dinanzi agli occhi di millanta italiani a cui il cronista ogni tanto ricordava di essere a Biella, forse per correggere l’impressione di trovarsi in qualche plaga meridionale corrotta e spolpata da mafia e camorra. Se il tema del servizio fossero state le strade, le fabbriche, i negozi, i senza lavoro e i senza speranza, il risultato sarebbe stato uguale, forse peggiore. E le colpe, oltre che alla situazione economica generale, equamente distribuite fra la classe dirigente biellese, tutta, che non molla e punta sul proprio riciclo.
Sabato scorso, sotto al titolo “Il sistema Biella è morto, facciamogli il funerale”, ho cercato di elencare le ragioni per cui il nostro territorio appare senza speranza. L’articolo, postato in rete, ha prodotto un’accesa e affollata discussione, soprattutto a seguito degli interventi di un giovane e autorevole esponente della classe politica biellese che, con coraggio e generosità, ha cercato di illustrare i motivi per cui i biellesi non devono perdersi d’animo, sostenere il “nuovo” che da noi le recenti elezioni hanno prodotto, respingere le pulsioni all’abbandono emergenti nei numerosi interventi. Parole al vento ? Forse, visti i maneggi e il piccolo cabotaggio in corso in questi giorni nei palazzi biellesi del potere e l’immagine che giovedì la tronfia Biella ha offerto di sè alla platea televisiva nazionale. O forse no se ci saranno correzioni di rotta per le quali l’ottimismo della volontà manifestato dal giovane esponente politico saprà coniugarsi con il pessimismo della ragione che domina la stragrande maggioranza dei biellesi.
giulianoramella@tiscali.it
La rubrica di Giuliano Ramella viene pubblicata ogni sabato sulla Nuova Provincia di Biella
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