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“Basta accanirsi sulle aziende, i controlli dovrebbero servire per tutelare l’ambiente su tutto il territorio”

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Dopo le polemiche sulle condizioni del rio Scoldo, anche Pier Francesco Corcione, direttore dell’Unione Industriale Biellese, interviene sulla questione.

Dopo le polemiche sulle condizioni del rio Scoldo, anche Pier Francesco Corcione, direttore dell’Unione Industriale Biellese, interviene sulla questione.

“Ho letto con grande interesse l’articolo comparso su diversi giornali locali, che citava un allarme segnalato da Legambiente circa un inquinamento del Rio Scoldo – spiega – e, in particolare, in uno degli articoli, Legambiente dava per scontata la responsabilità degli scarichi industriali.

“Al di là del fatto che, grazie a Legambiente, ho appreso dell’esistenza del Rio Scoldo, pur frequentando il territorio biellese da quasi sei anni, e di questo ringrazio – continua -, vorrei informare Legambiente che ARPA ha effettuato i controlli sugli scarichi industriali in tale corso d’acqua nel 2011, nel 2012, nel 2013 e nel 2015, in quest’ultimo anno per ben tre volte, con modalità tutt’altro che concordate con le aziende e spesso non condivisibili. In tutti i casi i risultati rilevati rientrano ampiamente nei limiti previsti dalla normativa”.

“Non entro nel merito delle “schiumette” citate da Legambiente – conclude -, ma pregherei ARPA di smetterla di controllare sempre le stesse aziende e Legambiente di rivolgersi “altrove” perché l’attività di monitoraggio possa davvero tutelare l’ambiente e il benessere dei cittadini su tutto il Territorio biellese».

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