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Amministrazione provinciale, spettacolo indecente

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Sono francamente (ma anche furiosamente) incredulo in relazione allo scempio della razionalità e della moralità cui i partiti di destra e di sinistra ci obbligano per la scelta del soggetto che dovrà guidare la Provincia. In un quadro istituzionale in cui ormai prevale il senso della frustrazione per i dipendenti ed il senso della vergogna per tutti noi cittadini, Pichetto, Ceffa, Ramella Pralungo & Compagni (sì, proprio “compagni”!) non riescono ad inventare qualcosa di diverso rispetto alle vomitevoli caratteristiche della prima lercia repubblica: quel che conta, infatti, non sono i programmi, gli indirizzi, i progetti, gli studi, le speranze: quel che conta è la carica! Lista unitaria o lista di parte: quel che emerge dall’inesistente dibattito è che non vi è uno solo che ci abbia detto quel che intende fare, come intende muoversi, e, soprattutto, con quali mezzi intende operare. Al di là della sparata giornalistica di Ramella Pralungo, deciso a mettere in riga il mondo intero (tipico atteggiamento di chi poi non farà assolutamente nulla!) non c’è un solo candidato che offra indicazioni ai cittadini, ovviamente preoccupati per un ente ormai fantasma, per una struttura che ha solo debiti, per una amministrazione pubblica che non è più in grado di tappare un solo buco sulle strade provinciali. E che cosa fanno i politici se non tentare di dare la scalata alla poltrona (anzi, in questo caso, al puff!)? Credo che i politici sfruttino il fatto che ormai fra i cittadini prevale la nausea, la disistima ed il disprezzo nei loro confronti e che dunque diano purtroppo  per scontato il fatto di dover vedere, ahimè!,  soltanto porcherie. E su questo punto destra e sinistra mostrano identico … DNA! E’ fin troppo chiaro, ormai, che il problema è tutto contenuto nella struttura democratico-parlamentare e partitica del Paese: trattasi di uno strumento ottocentesco che aveva come presupposto l’amore per la cosa pubblica: oggi lo strumento istituzionale è tecnicamente e moralmente superato ed ha lasciato il posto soltanto a bande armate di egoismo e di disonestà, con sgradevole contorno di incompetenza, di cinismo e di egoismo. Ma torniamo alla Provincia di Biella: c’è qualcuno voglia cortesemente dirci che cosa intendono fare i nuovi eligendi (ir)responsabili dell’Ente Provincia?

SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE

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