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Alzheimer, in aumento i casi nel Biellese
CADiC, “Coordinamento Associazioni Disabilità cronica”, è l’acronimo che identifica l’unione fra le associazioni che operano sul territorio per aiutare, seguire e sostenere le persone portatrici di handicap, affette da patologie degenerative, e le loro famiglie. La riunione prevista per ieri pomeriggio presso la sede di Via Lombardia 30 è stata una nuova occasione per proporre ai comuni un patto di consultazione riguardo i diritti civili dei disabili, parte della battaglia contro ogni discriminazione e taglio delle risorse.
CADiC, “Coordinamento Associazioni Disabilità cronica”, è l’acronimo che identifica l’unione fra le associazioni che operano sul territorio per aiutare, seguire e sostenere le persone portatrici di handicap, affette da patologie degenerative, e le loro famiglie. Il coordinamento raggruppa l’AISMA (Associazione Italiana malattia di Alzheimer), l’AISM (Associazione italiana Sclerosi multipla), l’AISLA (Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica), l’APB (Amici Parkinsoniani Biellesi), le Associazioni per la promozione della disabilità, e nasce per rappresentare i problemi delle singole Associazioni nei confronti delle istituzioni locali. La riunione prevista per ieri pomeriggio presso la sede di Via Lombardia 30 è stata una nuova occasione per proporre ai comuni un patto di consultazione riguardo i diritti civili dei disabili, parte della battaglia contro ogni discriminazione e taglio delle risorse. La difesa del welfare e dei diritti dei portatori di handicap e le proposte nei confronti delle istituzioni socio-sanitarie del Biellese sono obiettivi fondamentali del CADiC, che si propone nel contempo anche di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Quella delle malattie degenerative è una realtà di cui sovente si sente parlare senza tuttavia conoscerne le reali dimensioni. A snocciolare dati al riguardo è Franco Ferlisi, presidente di AIMA Biella e coordinatore del CADiC: «Nel Biellese abbiamo circa 2000 casi di Alzheimer, cui si aggiungono tra i 300 e i 400 casi ogni anno, un’incidenza sempre più alta dovuta all’invecchiamento della popolazione. I malati di sclerosi multipla facenti parte dell’associazione sono circa 160. Per quanto riguarda la SLA, malattia molto più invasiva e rapida, si contano tra i 20 e i 25 casi nel biellese. Parlando di Parkinson, invece, nella provincia di Biella la stima è di 500 ammalati». Diventa così fondamentale il supporto che le differenti associazioni portano avanti, al motto di “mai più sentirsi abbandonati”, sia sul piano pratico (ambulatorio, trasporto, formazione) sia su quello di sostegno psicologico, cui vanno aggiunte le attività a sostegno della ricerca.
Gaia Quaglio
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