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Alzare le mani o puntare i piedi?
Credo che la futura sede della camera di commercio del quadrante nord (Biella, Vercelli, Novara e Vco ) debba essere proprio a Biella. Al netto di tutti gli scippi subiti dal comprensorio biellese negli ultimi anni, a cominciare dal decentramento a Novara del 118, amerei, almeno per una volta, non vederci alzare politicamente le mani in segno di resa, ma puntare i piedi in ogni sede istituzionale, comune di Biella compreso.
Il premier Renzi è, perlomeno nelle intenzioni, un demolitore di camere. Nelle linee guida del governo per la riorganizzazione degli enti camerali, ancora tutte da definirsi, il premier ha intenzione di cancellare gran parte delle 105 camere di commercio (le camere di commercio italiane sono enti pubblici con centinaia di dipendenti e decine di sedi e tutte le imprese sono obbligate ad aderirvi, con una quota associativa annua coatta), per mantenerne in vita solo venti, una per ogni regione, ma nulla è ancora certo.
In Piemonte siamo pionieri nella corsa a salvare il salvabile, la giunta Unioncamere del Piemonte (ma solo ora che hanno il revolver alla tempia) avanza l’intenzione di accorpamento in macro camere che ne eviti la cassazione in toto “riorganizzando le sedi territoriali”. Il protocollo d’intesa siglato recentemente da Unioncamere Piemonte chiude cinque camere di commercio e ne lascia operative tre: il nord Piemonte con Biella, Vercelli, Novara e Vco. Quella metropolitana con Torino e circondario. Il basso Piemonte, con la fusione tra Cuneo, Asti e Alessandria.
Da consigliere comunale in Biella, non entro nel merito di utilità e funzioni delle camere di commercio perché vanno al di là della mia capacità di comprensione, azzardo però l’epilogo nella classica soluzione all’italiana, né bianco né nero, ma l’ennesima sfumatura di grigio che salvi capre, cavoli e politici, tenendo per buono l’assetto che avanza alla disperata Unioncamere Piemonte, tradotto in tre sedi attive su otto.
Se così fosse io credo che la futura sede della camera di commercio del quadrante nord (Biella, Vercelli, Novara e Vco ), dovrebbe essere proprio a Biella, la ex provincia piemontese sì tra le meno popolose, ma col più alto tasso di rappresentanza istituzionale dal dopoguerra con i senatori Favero e Susta, la new ri-entry in parlamento onorevole Simonetti, i consiglieri regionali Barazzotto e Pichetto. Al netto di tutti gli scippi subiti dal comprensorio biellese negli ultimi anni, a cominciare dal decentramento a Novara del 118 per finire al decreto Via della diga in Valsessera nonostante le circostanziate obiezioni di larga parte dei biellesi amerei, almeno per una volta, non vederci alzare politicamente le mani in segno di resa, ma puntare i piedi in ogni sede istituzionale, comune di Biella compreso.
Benito Maria Possemato
Consigliere comunale I love Biella
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