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All’ospedale un nuovo sistema per la gestione di immagini e dati del paziente

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La rivoluzione digitale sta contaminando in modo determinante l’ambito sanitario. Presso l’ASL di Biella, parallelamente all’avvio delle attività nel Nuovo Ospedale, sono state introdotte importanti novità in campo tecnologico ed informatico che stanno rivoluzionando l’operatività del personale sanitario, con il risultato di ottimizzare tempi, risparmiare risorse e limitare il ricorso alla documentazione cartacea.

In particolare, nell’Azienda Sanitaria Locale di Biella, la configurazione del nuovo sistema di trasmissione di immagini e dati (il sistema RIS-PACS, dove RIS sta per “Sistema Informatico Radiologico” e PACS è l’acronimo anglosassone che indica il Sistema di archiviazione e trasmissione di immagini), è stata gestita per organizzazione e tempi di installazione in collaborazione tra il Direttore della Struttura Complessa di Radiologia, Stefano Debernardi, il Responsabile Infermieristico Dipartimentale, Dino Barbera, dai loro staff e dai responsabili della ditta RTI Carestream – Gidea, di cui il project manager è l’ingegner Fabrizio Arrighini.

Il RIS PACS è un sistema che consente di gestire, condividere ed archiviare le immagini diagnostiche digitali, in modo rapido e sicuro. E’ già presente in diversi ospedali, ma è al “Degli Infermi” che per la prima volta in Piemonte si sta cercando di avere un unico sistema di archiviazione per tutti i servizi che trattano immagini diagnostiche: Radiologia, Ortopedia, Medicina Nucleare, Anatomia Patologica, Oncologia ed altri. Attualmente, questa modalità di lavoro è presente in pochi Istituti di diagnosi e cura ed è integrato solo parzialmente. Il complesso processo di integrazione delle macchine nel nuovo ospedale è stato suddiviso in cinque fasi; è partito dalla SOC Radiologia e in questi giorni è in fase di completamento la terza fase relativa alla Struttura Complessa di Medicina Nucleare.

La possibilità di disporre di un RIS PACS così tecnologicamente avanzato presso l’ASL BI è strettamente legata alla disponibilità di un parco macchine completamente rinnovato, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che ha donato al nosocomio i migliori macchinari diagnostici attualmente disponibili sul mercato italiano e, in diversi casi, europeo, nella loro categoria e alla sempre preziosa collaborazione della Fondazione Edo ed Elvo Tempia in ambito progettuale e tecnologico, in particolare per le tecnologie dedicate allo screening oncologico.

Il sistema RIS PACS consente di accelerare notevolmente il passaggio dalla fase di diagnostica a quella terapeutica: i clinici, con un accesso dedicato, possono osservare le immagini dell’indagine diagnostica eseguita poco prima sul paziente in Radiologia, in Medicina Nucleare e negli altri servizi che si occupano di questo tipo di attività. Per esempio, il medico oncologo che prescrive una tac per il paziente può direttamente, dal proprio pc, prendere visione delle immagini diagnostiche e dei relativi referti, effettuare ingrandimenti delle stesse e gestire meglio il percorso del paziente. La disponibilità di questo sistema evita le attese, anche di giorni, per la consegna della documentazione sottoforma di pellicola, tipo di supporto che, di fatto, con il sistema RIS PACS viene abolito, adeguandosi così agli standard europei, dove la trasmissione delle informazione è completamente digitalizzata.

Con il nuovo sistema, i pazienti ambulatoriali troveranno i referti degli esami e le immagini diagnostiche in un cd, mentre per quanto riguarda gli esami eseguiti con richiesta interna, lo specialista potrà visualizzare le informazioni da ogni pc aziendale, accedendo con apposite password. Garantendo l’archiviazione informatizzata delle indagini eseguite dal paziente, il sistema consente ai medici di recuperare la storia clinica dell’ammalato in qualunque momento. In questo modo, ogni passaggio sul sistema è tracciabile, garantendo la sicurezza dei dati sensibili del paziente stesso.

«Creare un modello unico di interazione tra i diversi contenuti digitali non è semplice e sta richiedendo impegno – spiega Giulia Marchesi, ingegnere biomedico specializzato in elettronica e amministratore del sistema RIS PACS per l’ASL BI -. L’obiettivo che si desidera raggiungere è quello di utilizzare il RIS PACS sfruttando tutte le risorse che lo stesso mette a disposizione, al fine di ottenere un sistema integrato e allineato con le richieste dell’Ente. Ogni giorno grazie alla collaborazione del personale medico, tecnico e sanitario ci si avvicina di un passo alla realizzazione di tutti gli obiettivi prefissati, per arrivare a sfruttare questo innovativo sistema informatico e rendere i servizi verso il paziente sempre più efficienti ed efficaci».

Nonostante le difficoltà, i lavori stanno proseguendo speditamente e se ne stanno già osservando i frutti: «Il nostro ospedale è innovativo anche solo perché si sta approntando questo percorso. Ciò è reso possibile non solo dalle disponibilità tecnologiche, ma anche dalla presenza di un gruppo giovane e motivato di medici e tecnici che hanno dimestichezza con le apparecchiature informatiche e con il loro linguaggio -afferma Mirco Pultrone, Direttore facente funzione della Medicina Nucleare dell’ASL BI-. Dalla collaborazione, dall’integrazione delle diverse competenze e dalla formazione del personale nell’ambito specifico sta nascendo un progetto assolutamente ambizioso ed innovativo nel panorama sanitario nazionale».

Il primario della Radiologia dell’ASL BI, Stefano Debernardi, conclude così: «Stiamo portando a termine la terza fase di implementazione del sistema, quella delle integrazioni intra ed extraospedaliere. Subito dopo sarà importante procedere con le ultime due fasi e portarle a termine in tempi rapidi; tali fasi prevedono lo sviluppo della integrazione fra il RIS ed il nuovo sistema informativo aziendale, da cui dipenderanno attività in grado di impattare in modo molto positivo sulla qualità complessiva del sistema, come la possibilità per tutti gli operatori di consultare la storia clinica ed i dati clinici di ciascun paziente e la possibilità di effettuare on-line la distribuzione dei referti».

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