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A Biella non ci sono più gli uomini di una volta
Non ci sono più le strade di una volta: oggi, al primo cratere che trovi, hai già disintegrato la bici. Non ci sono più le banane di una volta: oggi, se dall’esterno paiono acerbe, una volta sbucciate saranno sicuramente in via di decomposizione. Non ci sono più gli uomini di una volta: oggi, con la buccia o senza, preferiresti inciampare rovinosamente in quella buca non asfaltata dal nostro Comune e spettinarti la frangetta, anziché uscire con loro.
Non ci sono più le strade di una volta: oggi, al primo cratere che trovi, hai già disintegrato la bici. Non ci sono più le banane di una volta: oggi, se dall’esterno paiono acerbe, una volta sbucciate saranno sicuramente in via di decomposizione. Non ci sono più gli uomini di una volta: oggi, con la buccia o senza, preferiresti inciampare rovinosamente in quella buca non asfaltata dal nostro Comune e spettinarti la frangetta, anziché uscire con loro.
Da convinta sostenitrice del “se essere donna fosse facile, lo farebbero anche gli uomini”, il mio pensiero è bell’e che esplicitato. Ma non pretendiamo la luna, ragazze, tanto non avremo mai neanche una minuscola, opaca stellina informe. Alle lamentele di amici di sesso maschile – a cui non posso neppure dare torto – che nelle ragazze single biellesi vedono perlopiù tacite distese di beote balle di fieno che rotolano meccanicamente in campi arsi dal sole, rispondo con memorie di amiche single biellesi, sottolineerei normodotate, che mi lasciano ogni volta interdetta, anche se in realtà rappresentano triti clichè come lo è il bidet per i francesi.
Same old stories, senza limite alcuno alla stupidità, alla sfacciataggine e alla mastodontica insicurezza dell’homo sempre meno sapiens: o sono, stando al loro ego, volpi mancate o dormono in piedi, senza l’ausilio di valeriana endovena. Se ti piace una persona è tanto difficile attivarsi e prendersela, quando per attivarsi intendo chiederle un semplice caffè? Tranquilli, se è per l’euro offre lei, ma la faccia come il culo ce la mettete voi. Solo odio, poi, per gli eterni indecisi, coloro che aspettano la venuta della “patata bollente dal ciel” e che mi fanno cadere le ginocchia, ma non le mutande. Tu, che in fase di corteggiamento iniziale, la chiami per comunicarle il tuo cruccio vitale nel decidere se preferire una giornata a due con lei ad una giornata al mare con gli stessi amici visti l’ora prima, davvero non meriti di portare i pantaloni, né tantomeno di sfilarle i suoi. Degli omuncoli che si dimenticano di avere a disposizione solo due talloni, solo due alluci, dunque solo due appendici puzzolenti per un solo paio di scarpe, che mi dite? Perché vogliono te in quanto unica e rara, un po’ come le altre venti con cui flirtano, convinti che tu e la tua cecità viviate in una Biella parallela.
Cari signori, calma e sangue freddo con noi donzellette che veniam dalla Baraggia, “ma, soprattutto…un Fernet Branca”. Anzi no, sveglioni!
Silvia Serralunga
La rubrica di Silvia Serralunga viene pubblicata al sabato sulla Nuova Provincia di Biella
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