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Sale & Pepe

Speriamo non sia la solita minestra riscaldata

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BIELLA – Da oggi sale e pepe aggiunge anche un po’ di peperoncino nel suo menù settimanale. Lo impone questa situazione di inizio anno in cui tra stangate legate al caro energia, neanche il mercato tutelato ci tutela più, e un isolamento locale che ci vede, come provincia, sempre penalizzati lato crescita risulta davvero difficile vedere uno spiraglio di ripartenza.

Nonostante questi segnali di crisi, c’è una tavola però che risulta sempre imbandita di tutto punto – a differenza di quanto succede in molte famiglie biellesi in difficoltà – e che offre continuamente spunti e spuntini… Ovvio i posti non sono per tutti, sono riservati, il menù è fisso da decenni, gli chef stellati sono sempre gli stessi e il conto, a differenza di un normale ristorante che si rispetti, non lo pagano quasi mai i commensali convenuti. Mi riferisco alla tavola della politica locale che da settimane risulta ben apparecchiata in vista delle amministrative 2024 che, come di consueto, portano con sé un rito collaudato da decenni: quello dell’aggiungi un posto a tavola.

Così se molti fanno a gara pur di potersi sedere, altri addirittura – come chi scrive – risultano tra gli invitati senza neppure essere stati interpellati. Siccome sono del mestiere, faccio la seguente considerazione per sgombrare il campo da ogni ipotesi di fantasia: mai potrei sedermi ad un tavolo, seppur apparecchiato in maniera impeccabile, a scatola chiusa senza sapere cosa c’è scritto nel menù, senza conoscere il piatto del giorno e senza poter dare un occhio attento al prezzo che mi toccherà pagare. Anche trattandosi di un menù… civico, con prodotti locali già collaudati o a km 0, il mio orientamento resterebbe sempre lo stesso.

Lo dico perché certe ricette della politica, specie a ridosso di una campagna elettorale per stabilire un nuovo inquilino a palazzo Oropa, risultano sempre più indigeste e poco convenienti. Dei menù e delle liste, occorre conoscere in maniera trasparente gli ingredienti e la provenienza dei cibi: solo così i piatti che si deciderà di preparare e di presentare a tavola potranno essere esclusivi, innovativi, sempre più invitanti. Diversamente, sarebbe la solita minestra riscaldata da portare a tavola ogni cinque anni e che noi tutti, invitati e non, conosciamo molto bene.

Dal pranzo è servito a ok il prezzo è giusto il passo è breve: Corradino, anzi il suo stipendio da amministratore pubblico, vola a quanto si legge sulla stampa a quasi 10 mila euro lordi: non bisogna essere dei… Draghi per capire che a quella tavola sempre imbandita rappresentata dalle elezioni amministrative imminenti sarebbe davvero troppo difficile non farvi più parte. A meno che qualcuno, di sua iniziativa, non decida di mettersi a dieta una volta per tutte.

Vedremo cosa succederà, nel frattempo, per tutti i gestori di locali pubblici biellesi – specie per quelli che ospitano musica dal vivo – un consiglio spassionato per questo 2024 appena iniziato: mettete ben in vista all’entrata dei vostri locali un cartello con su scritto “non sparate sul pianista…” E’ solo uno scrupolo, ma di questi tempi non si sa mai…

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