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Quando la libertà è partecipazione

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

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Mi capita spesso, in questi primi cenni di autunno, di tornare con il pensiero alla mia infanzia e ai primi giorni di scuola che cominciava ad ottobre inoltrato dopo la vendemmia e la raccolta delle castagne e delle noci. Erano tempi diversi, con l’unica televisione al circolo del paese e per telefonare dovevi usare i gettoni. Eravamo spensierati con poco o niente rispetto ai tempi attuali. Alcuni dei miei compagni di allora, che si erano formati una coscienza politica e civile direttamente sui banchi di scuola, hanno poi intrapreso un percorso politico in partiti differenti, senza mai dimenticare l’impegno di quei primi anni “ruggenti” fatti di slogan, contestazioni, cortei in piazza. Anni complicati in cui il conflitto israelo-palestinese era già all’ordine del giorno con contrapposizioni ideologiche anche molto divisive.

Stupisce quindi che, nel commentare i fatti avvenuti in questi giorni nell’istituto comprensivo Biella 2, Fratelli d’Italia si stracci le vesti al grido di fuori la politica e la propaganda dalle scuole. Ma da che pulpito viene la predica, verrebbe da dire, proprio loro che per anni sono stati ostracizzati dalla cultura dominante di sinistra, e che proprio per questo hanno utilizzato ogni strumento “alternativo” per veicolare le proprie idee politiche, scuola compresa. La scuola italiana è da sempre la prima fucina politica in cui le nuove generazioni, con grande partecipazione ideale dettata dall’età e dai sogni per un mondo migliore, imparano a socializzare, manifestare, dibattere anche con troppo vigore a volte contro “il sistema”, contro i professori, contro una certa politica che non li rappresenta.

Da sempre funziona così, lo abbiamo fatto tutti, anche i Fratelli d’Italia quando si chiamavano MSI o Allenza Nazionale. Per queste ragioni, sono poco credibili le parole dell’assessore regionale Chiorino o quelle dell’assessore comunale all’Istruzione Caldesi quando ci raccontano che nelle scuole non si deve fare né politica né propaganda. E’ vero che nella vita si nasce rivoluzionari e poi si diventa pompieri e che quando sei al potere ogni forma di dissenso ti dà fastidio. Ma queste sono le regole del dibattito democratico e sono le regole che hanno “ispirato” anche coloro che adesso inneggiano ad una scuola in cui non ci deve essere spazio, evidentemente, per il confronto e il dissenso. La coerenza e la memoria, in politica sono merce sempre più rara, però attenti a non rasentare il ridicolo, specie se sullo sfondo ci sono tragedie epocali come quello che sta accadendo nella striscia di Gaza per mano del governo di Israele e che vede il governo italiano colpevolmente con la testa girata dall’altra parte.

I ragazzi, i professori con loro, discutono, gridano, manifestano tutta la loro rabbia di fronte a questa indifferenza, come dimostrato dallo sciopero nazionale di lunedì in oltre 75 città italiane. E’ la scuola, sono i giovani, è la società civile che lavora, i sindacati, che di fronte a questo massacro indiscriminato di donne, anziani, bambini inermi a Gaza, alzano con consapevolezza la voce dal basso per dire basta a questa mattanza che vede il nostro governo “sempre e comunque” alleato dell’aggressore e occupante israeliano che ignora ogni regola. Tutti sappiamo il perché sta avvenendo tutto questo in medio oriente: non è più una legittima rappresaglia per colpire i terroristi di Hamas colpevoli, tra le tante nefandezze, del massacro del 7 ottobre contro gli israeliani e di trattenere ancora gli ostaggi. E’ un massacro indiscriminato e ingiustificato di donne, anziani, bambini, civili palestinesi, che si fa beffe di qualsiasi norma del diritto internazionale con il benestare degli Stati Uniti e di chi continua a far finta di non capire.

I bambini devono giocare, questo è il loro lavoro: non devono venire bombardati, affamati, denutriti, privati dei loro diritti, dei loro sogni, della loro terra, dei loro genitori. Non è una questione di destra o sinistra, è prima di tutto una questione di rispetto dei diritti umani e delle regole che devono valere per tutti, anche per Israele. I giovani in piazza a Biella, con a fianco i loro professori, ci dicono tutto questo. Ascoltiamoli…

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8 Commenti

1 Commento

  1. Arnoldo

    25 Settembre 2025 at 16:46

    giusto diamo voce ai giovani che davanti a questo orrore si mobilitano ne parlano ,il silenzio deve essere dei bambini che dormono .
    ,no di quelli uccisi come cani per strada, pensate che civiltà ipocrita abbiamo oggi, ci commoviamo per un investimento di un animal non per un essere umano , io penso che ormai questa società e sull orlo di un baratro,forza ragazzi contestare fermate tutto sono con voi

  2. Ardmando

    25 Settembre 2025 at 18:49

    Ridicoli comunisti armati unicamente di ignoranza. Per fortuna non si ferma nulla, perchè queste “proteste” ipocrite sono fatte per avere l’ennesima scusa per non fare un cazzo, tipico del fancazzismo delle sinistre, non perchè a loro freghi davvero della popolazione di Gaza. Esattamente come gliene frega nulla dei morti in Ucraina e infatti per loro non organizzano ne scioperi ne manifestazioni, a riprova che per i falliti di sinistra esistono morti da sfruttare per fare polemica e morti da ignorare. Le sinistre vogliono lo scontro sociale, vogliono che il Governo perda la pazienza e reprima duramente questa degenerata follia ipocrita. Ma a differenza della feccia comunista, a prescindere dietro quale sigla di partito si nascondano, noi siamo Signori con la S maiuscola. Io personalmente mi auguro che Israele non si fermi fino a che la palestina non verrà cancellata dalla faccia della Terra, così come mi auguro che la famigerata flottiglia venga affondata. Sono desideri che PURTROPPO non si realizzeranno.

  3. Arnoldo

    25 Settembre 2025 at 19:21

    ecco il discorso di un coglione di destra , pensate che Zappalà e Del Mastro nel 2011 erano pro Palestina ,capite la verità di questra destra affossiamola ,non votiamoli più mandiamoli tra il loro liquame

    • Ardmando

      25 Settembre 2025 at 20:20

      Povero bruno che si firma anche arnoldo. Anche Zelensky era amico della Russia prima che il macellaio di Mosca decidesse di interpretare il ruolo del famigerato dittatore austriaco degli Anni 40. La verità è che siete degli ipocriti, falsi e codardi. Dove sono gli scioperi e le manifestazioni pro Ucraina? Sto aspettando una risposta, pagliaccio comunista.

  4. UArnoldo

    26 Settembre 2025 at 10:02

    pagliaccio di destra perché non li hai visti ? allora oltre che coglione sei anche cieco , voi pagliacci di destra che avete simpatie per Putin simpatie per Tram simpatie verso le destre estreme e vi ritenete democratici non sapete più dove stare perché avete una visione politica coerente come un coccodrillo

  5. Ettore

    26 Settembre 2025 at 14:31

    pizzaiolo politicante chiudi la pizzeria almeno una settimana e digiuna per gaza
    comincia a dare il buon esempio
    gli alunni ed i professori che sono ancora rimasugli del 68 scioperano per fare un giorno di vacanza.Un esercito di somari

  6. UArnoldo

    26 Settembre 2025 at 15:51

    fermiamo tutto contestiamo questa destra ignorante e piena di arroganza e FERMIAMO TUTTO per Gaza , non ascoltiamoli più quelli come Armando Ettore essere piccoli così piccoli pieni di aria marcia

    • UArnoldo

      26 Settembre 2025 at 20:11

      stasera ho sentito Crosetto che vende armi ad Israele Salvini coglione ma che decenza hanno di dire che loro fanno di tutto per Gaza , ma mandateli a quel posto dove c è una catenella da tirare questura destra idiota

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