BiellaSale & Pepe
Per quest’anno, non cambiare, stessa storia per Natale
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
Suma ben cuncià, traduzione un po’ libera ma molto biellese per dire che siamo messi proprio bene. Un altro Natale si avvicina, e, come tradizione, le solite polemiche tra commercianti del centro-amministrazione comunale che francamente non portano da nessuna parte. E lo dico in ottica di solidarietà con chi ogni giorno ha il coraggio di alzare la serranda, nonostante, da anni, si sia detto e ridetto che il centro dovesse trasformarsi in un salotto buono, di riferimento per la città con tanto di arredo urbano di grande importanza. Non è mai avvenuto, difficilmente potrà accadere quest’anno.
Il dato politico vero, oltre le solite promesse, è che in questi 25 anni il commercio in città e dintorni si è sviluppato al di là del centro con la nascita degli Orsi prima e di altri iper mercati come Tigros, Aldì (solo per citarne alcuni) e con un nuovo possibile insediamento – se ne parla da anni tra smentite e conferme – Le Vette alle porte della città. Insomma, esattamente una politica che con una certa valorizzazione del centro fa letteralmente a pugni, ma che è stata voluta, pianificata, approvata dalle varie giunte comunali di ogni colore politico. Per cui quando poi leggi – e semplifico molto – che gli iper batterebbero sulla “convenienza prezzi” le bancarelle del mercato è chiaro che non c’è molto da stupirsi perché ormai è un dato di fatto generalizzato: le abitudini dei consumatori sono cambiate, il km 0 è marchio di qualità, e che qualità, ma non è alla portata di tutti specie se le famiglie sono numerose e non arrivano a fine mese.
Ma tornando al centro, le maggioranze che si sono succedute hanno tutte preso delle decisioni che ci hanno portato alla situazione attuale, al di là delle abitudini dei consumatori, di profondo divario tra il centro e la zona a sud della città. Chi arriva all’interno dell’iper parcheggia senza problemi, può usufruire di toilette, fare una pausa, spaziare dall’alimentare all’abbigliamento ma non solo, in soluzione di continuità avendo quasi tutto a portata di mano. Se poi la qualità è leggermente inferiore, pazienza, è il prezzo che oggi più che mai incide nelle scelte di tutti i giorni. Per cui tutti coloro che decidono di puntare sulla qualità dei prodotti, anche nel rispetto della tradizione, andrebbero premiati, incentivati, facilitati da parte di un’amministrazione pubblica che dice di non avere particolari colpe – di fronte alle lamentele dei commercianti del centro – per le manutenzioni insufficienti, il degrado dell’isola pedonale, i pochi controlli in città. Ne siamo proprio sicuri?
L’attuale giunta di centrodestra è, volenti o nolenti, in continuità con almeno due amministrazioni precedenti (le giunte Gentile e Corradino), ragion per cui tirarsi fuori da tutto quello “che non è stato fatto” negli anni lo trovo francamente poco attinente al vero. Se dunque il centro non decolla rispetto alla realtà degli iper a sud della città, non ci resterebbe che una soluzione drastica e mi rendo conto un po’ “di rottura”: come per la funicolare, sospendere per il centro la festività del Natale fino a data da destinarsi in modo che ci si porti avanti con tutte le promesse non mantenute e ci si riorganizzi per il meglio, anche per i commercianti. Naturalmente è una provocazione, ma di questi tempi a Biella viene più facile rimandare, prendere tempo piuttosto che agire per tempo o in discontinuità.
Ovviamente per avvertire Babbo Natale in Lapponia, la chiamata sarà a carico del destinatario, nel puro stile della casa tutto biellese, il tutto sulle note un po’ riviste del grande Piero Focaccia: “Per quest’anno non cambiare, stessa storia per Natale…”.
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Bruno
13 Novembre 2025 at 17:15
non cambia proprio niente i negozi di via Italia in via d estinzione , ma si rifa la pavimentazione per pavoneggiare che si è fatto qualcosa di inutile ,follia allo stato puro cretinaggine del mal governo, le solite illuminarie la tristezza di una città spenta , divorata da propaganda e i negozianti speravano ma chi vive sperando muore…..
Ardmando
14 Novembre 2025 at 8:12
Non manca il solito articoletto fazioso del solito pizzaiolo che vorrebbe fare il politico. E non manca il solito commento vuoto, ignorante, degenere del solito individuo affetto dalla demenza senile. Del resto in linea con le vuote farneticazioni di una minoranza politica completamente distaccata dalla realtà, priva di idee ma ricca di critiche (esternate anche quando poco tempo prima sostenevano con forza le stesse cose, ma essendo loro a sostenerle andavano bene). L’elettorato sa, capisce e sceglie di conseguenza. I fatti restano, le parole vuote cariche di personale rancore, si sciolgono come neve al sole.
Via Italia sarà più bella e se nessuno vi aprirà negozi nuovi, la colpa non sarà di certo per dei lavori pianificati e organizzati per non arrecare disturbo ai pochi negozi che restano. La colpa della carenza? Nonostante Biella sia la città d’Italia dove gli affitti delle abitazioni sono i più bassi, gli affitti commerciali restano tra i più alti in assoluto. E in questi tempi fanno fatica a restare aperte le attività nei centri commerciali e non c’è nessuno che può farci qualcosa, nonostante le fesserie rancorose di una sinistra che è alla frutta. Anzi ben oltre la frutta.
La pochezza del qualunquismo rosso dei commenti di certi individui ha lo stesso valore dell’aria fritta.
LUCA
14 Novembre 2025 at 13:24
Pensate nella vita che brutto deve essere invecchiare come ARDMANDO…. che vive di questi commenti, e che nulla capisce: lascia stare……pensa al calcio e alla figa!!!
.Bruno
14 Novembre 2025 at 8:31
armando trova sempre scuse adesso gli affitti più alti d Italia invece di dire la verità che via Italia anche se viene rifatta a me non ne ne frega niente ma si poteva aspettare dopo le feste natalizie ma si sa mostrare i muscoli per interessi personali, e di credibilità scatena rabbia ai destroidi da strapazzo quanti leggi truffa hanno fatto? tante e quale piano industriale hanno creato per il futuro in Italia nessuno zero tirano a campare
Ardmando
14 Novembre 2025 at 12:25
Si sente un brusio di fondo, un digrignare di denti e un biascicare di parole farneticanti. Un fastidio appunto, che però è ininfluente e insignificante. Poveretta la sinistra, ormai è così disperata.. e la disperazione si riversa come liquame sui suoi adepti, falliti, sfigati, privi di idee. Per fortuna l’Italia va avanti e li ignora, come si ignorano gli insetti fastidiosi.
.Bruno
14 Novembre 2025 at 16:12
mi sa che l unico partito in difficoltà e il tuo non parla con i giornalisti ha paura della critica si nasconde dietro a muri di cartone. non ama dialogare è sempre più intollerante a chi non la pensa come loro hanno il trentapercento di voti e si credono padroni dell Italia, poveri italiani
Ardmando
14 Novembre 2025 at 17:50
Il nostro partito governa benissimo e non ha bisogno di dialogare con chi è completamente privo di idee costruttive. Siete una variegata amalgama di gente che non ha nulla in comune se non la brama per il potere perduto. Come la setta a 5 stelle, che era nemica giurata del PD (che era il partito da combattere e abbattere) e invece per amore del potere (che non hanno comunque) ora fanno da scendiletto al partito della strega svizzera. No, non siamo padroni dell’Italia, lo sono gli italiani che hanno preferito e continuano a preferire il Centro Destra ai fallimenti e la mancanza di credibilità di una galassia comunista che veste tante casacche. Avete perso (e perderete) perchè non rappresentate nessuno in Italia. E più passa il tempo e meno consenso avete, perchè non passa giorno in cui non vi copriate di ridicolo. E noi vi ringraziamo dal profondo del cuore. Continuate così, che noi governeremo per i prossimi decenni. E tu, caro mio, non puoi farci assolutamente nulla.
.Bruno
14 Novembre 2025 at 21:08
il vostro governo è un flop vedi Albania dove i cani randagi ci abitano con un miliardo di spesa e il nostro ministro il Libia che non hanno neanche scendere dall aereo perché non conta nulla di nulla, e la nuova finanziaria una bufala grande come la più grande cazzata italiana e gli immigrati che continuano arrivare ma non se ne parla perché la propaganda finisce nel cesso con tutti i suoi destroidi ignoranti indrottinati da scemenze andate avanti cosi