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Sale & Pepe

Le grandi manovre dei provinciali

Sale & Pepe: L’ennesima poltrona da spartire fra le forze politiche

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Care amiche e cari amici, “I provinciali” potrebbe essere il titolo della nuova sit-com che sta andando in onda in questi giorni a Biella. E non per il fatto, noto e arcinoto, che noi siamo da sempre una realtà “isolata dal mondo” un po’ per carattere e un po’ per mancanza di collegamenti.

No, non è per questo, quanto piuttosto per le grandi manovre, neanche fossimo in Baraggia visto lo spiegamento di forze ed energie, che stanno andando in onda nel centrodestra biellese per l’elezione del prossimo presidente della Provincia. Un ente che anni orsono avrebbe dovuto essere abolita ma che, conti alla mano, resta sempre un posto ambito da destinare a chi fa parte del club vincente. E a proposito di club, è nato proprio in questi giorni il club dei sindaci che fanno riferimento al centrodestra (ma altrettanto faranno anche dall’alta parte) che presto incontrerà una delegazione dei partiti di coalizione, primo atto che porterà poi all’elezione del prescelto presidente con i cittadini ancora una volta spettatori in casa loro. Come si dice, viva la democrazia.

Mentre tutto questo avviene tranquillamente sotto i nostri occhi, un provvedimento varato dal governo, con il sostegno di tutte le forze in campo, ha reso la recente notte di Halloween meno nera e paurosa del previsto anche per il nostro primo cittadino: in ottica 2022, infatti, aumenteranno gli stipendi dei sindaci in modo che le loro indennità di funzione e quelle degli amministratori locali possano finalmente essere riviste al rialzo con un considerevole aumento dei compensi (compenso doppio per i sindaci delle città metropolitane). Naturalmente le indennità saliranno in modo graduale, non sia mai, e ogni stipendio sarà commisurato al numero di abitanti e all’importanza delle “terre amministrate” (capoluogo di Regione e/o provincia). Anche in questo caso, ancora più eclatante, i cittadini stanno a guardare i loro rappresentanti che, tutti uniti per una volta, legiferano sempre prima per se stessi, tanto le casse dello stato sono sempre a disposizione del palazzo ovunque esso si trovi. Altro appuntamento, di quelli che contano per le sorti del Paese, il prossimo mese di settembre 2022: per circa il 70% dei parlamentari in carica niente assegno (il buon vecchio vitalizio per intenderci) se le Camere si dovessero sciogliere prima di quella fatidica data. Secondo voi come potrà andare?

Intanto la vera notte delle streghe l’hanno vissuta i pendolari biellesi, una volta di più alle prese con un disservizio che dura da decenni e che li vede sempre più stipati sui treni (che prendono per andare a lavorare non certo per andare al mare), treni che la Regione non vuole potenziare per migliorare il servizio. Chissà perché situazioni come queste, che riguardano persone comuni, cittadini onesti, non si risolvono mai, mentre in altri ambiti, la soluzione, con tanto di lauta retribuzione con soldi pubblici, la si trova sempre e comunque. Certo i sindaci dovrebbero essere pagati di più, dovrebbero essere in tutto e per tutto equiparati ai manager delle grandi aziende private: peccato però che, il più delle volte ci si imbatte in rappresentanti come il sindaco di Terni che vara, di fatto, un’ordinanza anti minigonne (che tra le righe imporrebbe alle donne il divieto di abbigliamento provocante pena l’equiparazione a prostitute) degna del regime talebano che tristemente tutti conosciamo. Non mi sembra che ci sia niente di manageriale in tutto questo, se non l’ennesima riprova che gli aumenti di indennità saranno una volta di più soldi sprecati. Ah dimenticavo: Corradino, al confronto, è un gigante…

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