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“Stop alla cava in Valledora”

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«Stop all’ennesima cava in Valledora». Il Movimento 5 Stelle, insieme ad alcune associazioni locali, si batte contro la decisione presa dalla Provincia di Biella, cioè quella di dare il consenso alla costruzione di una nuova cava in Valledora, sotto competenza del comune di Cavaglià.

«Stop all’ennesima cava in Valledora». Il Movimento 5 Stelle, insieme ad alcune associazioni locali, si batte contro la decisione presa dalla Provincia di Biella, cioè quella di dare il consenso alla costruzione di una nuova cava in Valledora, sotto competenza del comune di Cavaglià.

«Porteremo la questione in Parlamento ed in Consiglio regionale del Piemonte con l’obiettivo di fermare questo progetto assurdo – affermano Mirko Busto, membro della Commissione Ambiente; Giorgio Bertola, Capogruppo regionale M5S e Paolo Andrissi Consigliere regionale M5S -. Apprendiamo la notizia del nuovo e grave impatto che avrà luogo nel comune di Cavaglià, in un territorio già martoriato a livello ambientale e della salute pubblica e non possiamo che stupirci della decisione della Provincia di Biella, che bene conosce le problematiche del luogo e i tanti disagi patiti dai cittadini. Sul tema cave e suolo, è necessario un cambio di paradigma e mentalità. M5S prosegue nella lotta contro questa e ulteriori nuove cave al fianco di associazioni e cittadini».

«Il M5S si è lamentato con l’interlocutore sbagliato – afferma Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia di Biella -. Chi rilascia le concessioni sono i comuni e non la Provincia. Quello che è stato fatto è solo un rinnovo di un’autorizzazione che risale alla fine degli anni novanta e che scade ogni dieci anni. Infatti è già stata rinnovata una volta nel 2004».

«Potrebbe anche risalire agli anni ottanta – afferma Antonella Buscaglia, consigliere comunale di Biella -, ma la Valledora è un territorio ormai rovinato, prima ci crescevano i frutteti ed ora ci sono cave e discariche. La posizione del M5S rimane la stessa, cioè la ferma intenzione di far sospendere assolutamente lo sfruttamento di quell’area. È inutile trincerarsi dietro al fatto di dover rispettare certi criteri, se ce n’è la volontà le cose si fanno. Cavaglià è un po’ distante da Biella e sembra non interessare molto, ma la situazione è ormai al limite: non si può andare a devastare un territorio già devastato».
Mario Monteleone

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