Politica
Se fossi sindaco aprirei un coffee shop
Se fossi sindaco abbatterei il vecchio ospedale per creare un bellissimo giardino. Nell’area degli ex Lanifici Rivetti, invece, farei un grande parco. Realizzerei piste ciclabili ovunque, eliminerei tutte le barriere architettoniche e installerei dei semafori per i non vedenti.
Se fossi sindaco rimuoverei dalle porte di Biella quei cartelli che annunciano stupidi gemellaggi con strane località sparse nel mondo e li sostituirei con la scritta: “Biella città gemellata con la vita”. Siamo un polo sanitario d’eccellenza. Con lo Spazio Lilt e Tera lo diventeremo ancora di più. Questa è una vocazione che va coltivata con la massima cura, anche perché potrà essere occasione di grande sviluppo economico.
Se fossi sindaco imporrei l’isolamento termico di tutti i palazzi. Non si spaventino i proprietari di immobili: grazie alle agevolazioni fiscali e al risparmio energetico, l’investimento verrà ammortizzato in pochi anni. In ogni caso, verranno inventate soluzione per garantire l’accesso al credito. Così vivremo in una città meno inquinata e faremo ripartire il settore edile, che è forse il più importante volano per l’economia.
Una “città gemellata con la vita” deve avere il massimo rispetto per l’ambiente. Deve essere pulita, ordinata e piena di fiori. La raccolta differenziata dovrà arrivare al 100%, la Burcina tornerà ad essere un gioiello, Oropa e Bielmonte gemme preziose.
Se fossi sindaco andrei in ginocchio dal maestro Michelangelo Pistoletto pregandolo di realizzare una grande opera per la nostra città. Un’opera capace di portare a Biella turisti provenienti da tutto il mondo. Sì perché per attrarre turisti non servono autostrade, ma eventi e cultura dell’accoglienza.
Se fossi sindaco riporterei il mercato in piazza Martiri, perché il cuore di Biella deve pulsare forte. E nulla più del mercato rende vivo il centro di una città. Se fossi sindaco non un centesimo di denaro pubblico verrebbe speso fuori dal territorio. Dalla carta igienica agli appalti tutto sarebbe rigorosamente made in Biella. E se gli alti burocrati si mettessero di traverso li farei tacere, perché una città in emergenza non può essere governata dagli azzeccagarbugli.
Se fossi sindaco imporrei la rotazione dei professionisti che svolgono consulenze per gli enti pubblici e servirei l’intera città con il wifi gratuito. Se fossi sindaco caccerei tutti i mercanti dal tempio, affidando i posti chiave ad artisti e uomini di cultura.
Se fossi sindaco proporrei l’apertura di un coffee shop, uno di quei posti dove si vende liberamente hashish e marijuana, come quelli che da tempo ci sono ad Amsterdam, che hanno appena aperto in Colorado e che presto apriranno in California e a Washington. Ovviamente, mi denunceranno, ma sarà un modo per fare parlare di Biella. Meglio farsi pubblicità gratuita con un coffee shop che spendere 130mila euro per una tappa del Giro d’Italia.
Se fossi sindaco rivestirei di lamine di finto oro i gabinetti pubblici fortemente voluti da Gentile per rendere indelebile il ricordo di come si spreca il denaro pubblico.
Un’ultima cosa: se fossi sindaco non smetterei mai di credere nei sogni, anche davanti alle difficoltà apparentemente insormontabili, come le casse comunali vuote.
Massimo De Nuzzo
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