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Prima cena di tesseramento per Fratelli d’Italia

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Durante la serata, alla quale ha partecipato anche il segretario regionale, sono stati ribaditi i temi del programma del neonato partito di centrodestra

Venerdì scorso a Gaglianico, presso il ristorante Joris, si è svolta la prima cena "di tesseramento" di Fratelli d'Italia, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone e il segretario regionale, Agostino Ghiglia.

«E' stato precisato – spiega il segretario provinciale Andrea Delmastro – che Fratelli di Italia si pone l’ambizioso traguardo di costruire un centrodestra plurale, finita l’era del centrodestra al singolare legato alle fortune altalenanti del leader»

Durante la serata sono poi state sottolineate le differenze rispetto al Pdl: «Non erano presenti – premette Delmastro non senza ironia – nè falchi, né colombe, ma uomini e donne liberi, onesti e decisi. E’ stata l’occasione per rimarcare i motivi della scelta di stare all’opposizione del Governo “Alfetta”, che ha sforato il tetto del 3% del rapporto deficit – debito pubblico, che ha aumentato le accise sulla benzina, che ha innalzato l’Iva, che ha portato la disoccupazione a livelli record e che vuole reintrodurre l’Imu sia pure camuffata da service tax, come se pagare una patrimoniale in inglese facesse piacere agli italiani, che non è riuscito ad abbattere la spesa pubblica, non riuscendo ad incidere nemmeno sulle “pensioni d’oro”».

La sferzata di Delmastro, però, non finisce qui: «Di fronte allo spacchettamento imminente del PDL in good company e bad company, con difficoltà a  comprendere quale sia la good company, Fratelli di Italia ha riproposto i suoi temi: tetto in Costituzione alla pressione fiscale; abbattimento della spesa pubblica, partendo dalle odiose pensioni d’oro relativamente alla parte non collegata a quanto direttamente versato; introduzione del quoziente famigliare; fine della guerra strisciante con la magistratura, introducendo da una parte l’incandidabilità per chiunque sia stato condannato, anche solo in primo grado, per reati contro la pubblica amministrazione e reati corruttivi e, dall'altra, una normativa seria sulla responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere; modifica immediata della legge elettorale; difesa della legge Bossi-Fini».

Infine l'attenzione è andata anche alla situazione local: «E' stata assunta – conclude Delmastro – la responsabilità di continuare l’opera di moralizzazione all’interno delle partecipate che devono tornare ad essere luoghi di scelte strategiche per il territorio e non carrierifici».

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