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Pichetto ministro a rischio

Dopo le europee il Governo non sarà più lo stesso. Lo scrive “Lo Spiffero”, sito regionale di indiscrezioni politiche

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Pichetto ministro a rischio. Dopo le europee il Governo non sarà più lo stesso. Lo scrive "Lo Spiffero", sito regionale di indiscrezioni politiche

Pichetto ministro a rischio. Dopo le europee il Governo non sarà più lo stesso. Lo scrive “Lo Spiffero“, sito regionale di indiscrezioni politiche, sempre molto ben informato.

Pichetto ministro a rischio

Dopo le europee il Governo non sarà più lo stesso. Lo scrive “Lo Spiffero”, sito regionale di indiscrezioni politiche, sempre molto ben informato. Lungi dall’essere un semplice modo di dire per rappresentare gli effetti che il voto potrà avere su ciascuna forza politica del centrodestra, la frase che circola sempre più assertivamente dalle parti di Palazzo Chigi e pure nei due rami del Parlamento, prefigura ciò che Giorgia Meloni ha in mente. La premier, ormai, non fa più mistero con i suoi dell’intenzione di procedere con un rimpasto, presumibilmente entro l’estate.

Un rimpasto corposo

Pare che abbia anche sondato con debito anticipo il Colle da cui sarebbe arrivata una altrettanto preventiva indicazione, ovvero la necessità di un passaggio in Parlamento con voto di fiducia, come quando accade che non ci si limiti a sostituire un singolo ministro che rassegna le dimissioni. E non è certo questo il caso. Si parla, infatti, di ben più di uno o di due dicasteri destinati a cambiare guida, sia pure per ragioni diverse.

In rampa di lancio

“Sulla rampa di lancio, pronti a uscire dall’orbita di Palazzo Chigi non appena Meloni completerà il conto alla rovescia – scrive “Lo Spiffero” -, ci sono due ministri piemontesi, entrambi di Forza Italia, uno il successore dell’altro nella guida del partito regionale. Uno è Paolo Zangrillo, fratello del medico personale di Silvio Berlusconi, l’altro è Gilberto Pichetto Fratin che all’Ambiente – secondo “L0 Spiffero” non ha mai trovato il suo.

Omino coi baffi

“Fosse stata solo l’espressione di chi ha visto un marziano – scrive anciora il sito torinese -, disegnatagli sul volto quando a Bruxelles i giornalisti gli rivolsero domande in inglese, per lui assimilabile all’aramaico. Le lacrime di compartecipazione con la giovane in preda all’ecoansia, pare siano le stesse di chi ha dovuto arrendersi a ripetute sortite improvvide dell’ex omino coi baffi, come lo chiamavano in Piemonte dove da assessore regionale non aveva per nulla sfigurato, anzi. Il clima romano, l’aria del potere, devono avergli giocato un brutto tiro, tant’è che ancora l’altro giorno nel pieno della questione Stellantis Mirafiori se n’è uscito con l’idea del nucleare per il futuro dello stabilimento torinese”.

 

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2 Commenti

1 Commento

  1. Sonia

    1 Aprile 2024 at 20:13

    sig. ministro, ha da dire qualcosa ? AD QUE’? SICHISUN MI ?? MA CUT VOLI ?? MI SUN PA’ MINISTRO, AI LU DIGU IAUCC, MA MI PROPRI…. ma ministro, e’ ministro dell’ ambiente !! TA TA SBAGLI, AN CA’ MIA AIE’ AL PERSUNAL AD SERVISI, MI DLAMBIENT I TUC NIENTE !! va bene, buonasera sig. ministro , CIAU CIAU, VA A DE DA MANGE’ O I TRAVAI AN CA’ VA ‘ !!!!!!

  2. Ardmando

    2 Aprile 2024 at 8:59

    Il giornalaccio torinese (sicuramente di ispirazione comunista) da quattro soldi, farebbe bene a pulirsi la bocca prima di parlare di nucleare, perchè che alla sinistra piaccia o meno, il nucleare in Italia tornerà. Perchè se non si vuole finire come certi stabilimenti che producono batterie al litio o auto elettriche che visto l’elevatissimo consumo energetico occorrente, devono ricorrere alla costruzione di centrali a CARBONE per alimentare gli impianti. Siamo oramai ben oltre il ridicolo con questa farsa della transizione ecologica. L’unica cosa pretendono di far transitare sono i soldi dal portafoglio dei gonzi che cascano nella trappola delle elettrico. Pagliacci.

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