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“Migranti, il biellese ha già dato tutto ciò che poteva. Ora basta”

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I ritardi nei pagamenti da parte dello Stato stanno creando non pochi problemi alle associazioni che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Difficoltà che nei giorni scorsi hanno reso impossibile dare ospitalità a un nuovo gruppo proveniente dal Pakistan e che quotidianamente rendono più complicato far fronte alle spese.

I ritardi nei pagamenti da parte dello Stato stanno creando non pochi problemi alle associazioni che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Difficoltà che nei giorni scorsi hanno reso impossibile dare ospitalità a un nuovo gruppo proveniente dal Pakistan e che quotidianamente rendono più complicato far fronte alle spese.

Una situazione che ha spinto la Lega a tornare all’attacco sulle strategie adottate, a livello locale e nazionale, per gestire la situazione.

“Penso che non ci sia niente di nuovo sotto il sole – spiega il segretario provinciale Michele Mosca -, Lega Nord aveva ampiamente previsto che prima o poi, gestendo in maniera dilettantesca questa emergenza ed aprendo le porte a tutti si sarebbe arrivati a questo punto. Insomma, il Governo Renzi Alfano ci riempie di clandestini promettendo 35 euro al giorno cadauno, ma poi non è in grado di erogarli accumulando ritardi di circa tre mesi, spazientendo in questo modo chi a vario titolo aveva intravisto un business da queste attività”.

“La cura proposta a livello locale – aggiunge – è peggiore della malattia. Non si può scaricare la responsabilità sui sindaci che bene fanno a pensare prima ai loro cittadini e ai problemi di bilancio, come non si può pretendere che un territorio che oggi conta 24.000 persone iscritte al Centro per L’impiego abbia la forza e le risorse per accogliere caritatevolmente un flusso interminabile di persone. E’ ora che le istituzioni preposte comincino a fare la voce grossa comunicando che il biellese ha dato tutto ciò che poteva e non è in grado di ricevere ulteriori migranti, chiedendo un immediato arresto del flusso ovvero provvedendo d’imperio a smistare le persone in altre realtà fuori provincia”.

“La soluzione – conclude Mosca – non è continuare a perpetuare l’emergenza cercando soluzioni abitative che mettono in crisi il sistema economico che le dovrebbe sostenere ma avere un sussulto di dignità che non permetta ulteriori arrivi ad alimentare situazioni di degrado come quella che quotidianamente si vede ai Giardini Zumaglini che non tarderanno a sfociare in atti illegali”.

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