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“L’ospedale non si deve toccare”

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“Sento totale asservimento alla decisione di tagliare i posti letto del nuovo ospedale biellese e a me non sta bene” afferma l’assessore ai Servizi di assistenza sociale Enrico Moggio.

“Sento totale asservimento alla decisione di tagliare i posti letto del nuovo ospedale biellese e a me non sta bene” afferma l’assessore ai Servizi di assistenza sociale Enrico Moggio. La questione della riorganizzazione della sanità biellese ha fatto tappa ieri in consiglio comunale con una mozione presentata dall’amministratore stesso.

“Ho portato il documento anche in consiglio provinciale ed è stato sottoscritto da tutta la maggioranza. L’iniziativa nasce in un momento in cui pare che nessuno voglia difendere l’ospedale; parlo delle forze politiche. Non vedo complicità. Solo alcuni emeriti primari, medici che hanno speso le loro vite per la sanità biellese e vantano i titoli per difenderla, si sono mossi per la tutela”.

Moggio vorrebbe sensibilizzare il mondo politico e la popolazione nei confronti di quello che, secondo lui, è uno scippo perpetrato ai danni del nuovo ospedale. “Per dirla tutta – aggiunge – è l’ennesimo danno che ci stanno causando. Da poco siamo stati privati del collegamento stradale pedemontano. Il nosocomio è stato molto atteso e ora, con il taglio dei posti letto, lo vediamo nascere monco. Visto l’ingente investimento economico si pensava diventasse un punto di riferimento per i Biellesi e per i territori limitrofi, ma non è così. Gli ottanta posti letto che ci stanno sottraendo sono una pesante penalizzazione. Una decisione sconsiderata. La sanità tiene conto della qualità dei servizi, ma anche del numero di prestazioni eseguite. Quindi, secondo la mia esperienza, anche professionale, ritengo che partire con un taglio di posti sia l’inizio di un decadimento della struttura. E’ importante, fin da subito, contare su determinati servizi, o altri reparti verranno soppressi; dal punto di vista tecnico, medico, non potranno resistere. Nel giro di qualche anno ci sarà un ulteriore taglio delle specializzazioni e questo noi Biellesi non possiamo permetterlo”.

L’amministratore riflette sulla posizione geografica di Biella. “Persino Vercelli, che si trova a venti minuti dall’ospedale di Novara, il centro medico cardine del territorio, beneficerà di più prestazioni rispetto a noi. Dobbiamo quindi trattenere l’assetto attuale. In base ai criteri della Regione, gli ottanta posti letti possono essere mantenuti. Dobbiamo sensibilizzare i Biellesi che sembrano catatonici alla decisione – conclude Enrico Moggio -. La riorganizzazione dell’economia non ci deve sempre penalizzare. Mi auguro che chi ci rappresenta in Regione sappia far valere queste motivazioni”.

Anna Arietti

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