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Biella

“L’emergenza giovani è un tema non più rinviabile”

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giovani democratici

Riceviamo e pubblichiamo dai  Giovani Democratici biellesi.

I Giovani democratici biellesi  pongono l’accento sulle tematiche esplose in merito alla  annosa questione del caro affitti  e sul disinteresse per i temi  che riguardano  il nostro futuro.

Noi giovani  dovremmo essere una emergenza nel panorama politico, ma ahimè il Governo è impegnato a mettere i suoi amici all’interno della RAI e non è interessato  ai reali problemi e alla loro risoluzione.

Il Governo fin dalla sua formazione ha eletto il “merito” come impegno assoluto e unico della nuova fase nel campo della scuola e più in generale della formazione, ma quel che traspare è che il “merito” lo possono avere solo quelli che se lo possono permettere economicamente; infatti l’Italia ha bisogno di una riforma degli spazi universitari poiché i palazzi cinquecenteschi in centro città (bellissimi per l’amor di dio) non sono fatti per un’università e una cultura di massa.

Sarebbe molto utile usare i soldi del PNRR per creare spazi universitari moderni, green e comodi in posti tranquilli delle città, esempio perfetto è la poco valorizzata Città Studi a Biella.

Anche nei provvedimenti sul lavoro e sul sociale emerge il modello di società della destra, una società in cui vige solo la legge del più forte: chi ce la fa vada avanti, chi è in difficoltà si arrangi. I nostri “patrioti” dimenticano l’indicazione dell’art.3 della Carta Costituzionale   “La Repubblica rimuove gli ostacoli”.

Assistiamo al teatrino nel dire che non arriveranno tutti i soldi PNRR, il tema è che dietro ai numeri c’è il rischio concreto di perdere fondamentali possibilità di futuro, soprattutto per noi giovani: ad esempio, gli oltre 50.000 posti letto per il diritto allo studio che ora sono a rischio.

Hanno ignorato le richieste poste dal PD su questo e ora la ministra Bernini, si fa bella dicendo che ci sono stanziati i soldi. In realtà questi soldi, ben 930 milioni di euro sono nel PNRR e servono proprio per gli alloggi studenteschi. Soldi che però il governo ha recentemente ritirato e questo conferma che l’attuale governo è solo fatto da annunci e becera propaganda.

Altro tema emergente, quello dei trasporti, che, nella nostra città sono un problema enorme. Si pensi alla mancanza di treni diretti nelle città vicine (che portagli studenti universitari a prendere coincidenze impossibili) o ai mezzi pubblici urbani che inquinano tanto quanto un acciaieria.

Purtroppo, quello delle residenze universitarie è solo un tassello dell’enorme questione giovanile che è la vera emergenza italiana, ma Meloni e i ministri del suo governo continuano a ignorarla. I numeri sono macigni: l’Italia è il primo paese UE per l’incidenza di giovani che non lavorano, non studiano o non sono in un percorso di formazione. Nella fascia 15-34 anni sono tre milioni, una città più grande di Roma.

Siamo il terzo Paese UE con la più alta dispersione scolastica. Sono aumentati enormemente i minori in povertà assoluta, sono 1,4 milioni, un valore destinato a
crescere ulteriormente dopo lo smantellamento del reddito di cittadinanza. Abbiamo avuto il record negativo di nascite nel 2022, per la prima volta meno di 400 mila, e sono sempre più i giovani che lasciano il Paese, spesso non per scelta, ma perché costretti da scarse prospettive occupazionali.

A tutto questo si aggiunge, in modo a questo punto radicale, l’angoscia per la fine della possibilità di vivere nel Pianeta cosi come conosciuto  fin’ora. La politica e il potere fanno fatica a comprendere che, ovviamente, chi ha di fronte a sé una prospettiva di vita di 70-80 anni, di fronte ai disastri ambientali e ciò che comportano, ha paura e chiede una svolta radicale nel nostro modello di sviluppo: dobbiamo totalmente reinventare il modo di come si sta al mondo.

Invece, il governo va in direzione ostinata e contraria: dimostra l’assoluta impermeabilità ai temi della transizione ecologica che i giovani chiedono di affrontare. Inoltre, incoraggia gli evasori, creando nuovo debito che ricadrà sulle nostre spalle , taglia la spesa pubblica reale per la salute e la scuola; approva provvedimenti che aumenteranno il precariato, perché come ha sostenuto il ministro Zangrillo gli italiani vogliono il “lavoro figo”, non la stabilità.

Occorre invece rimettere al centro la questione giovanile perchè coincide con il rilancio di una speranza di futuro per l’Italia. Next Generation Ue lo avevamo pensato e voluto per questo.

Occorrono obiettivi chiari per dare un futuro al Paese: più investimenti nella scuola per arrivare al 5% del PIL, un valore molto più alto rispetto al 3,8% previsto nel DEF per il 2025 dall’attuale governo. Più investimenti nella sostenibilità. E soprattutto, lavoro di qualità, giustamente retribuito e non precario.

Per i Giovani Democratici  biellesi,
il segretario Alessandro Bardone

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    18 Maggio 2023 at 7:51

    I maldipancia di giovani “sinistri” che riportano su scala locale i maldipancia senza senso dei loro “superiori” a livello Nazionale. La farsa totale della transizione ecologica, su cui si insiste senza avere alcun supporto tecnologico o logistico, in primi sulla produzione di energia elettrica in quantità massiva (e tramite l’impiego del nucleare, unica vera e sostenibile fonte enrgetica abbondante).
    Ricordiamo ai giovani “sinistri” che c’erano loro al governo nei diversi (tanti) governi precedenti a questo e che lor signori non hanno fatto le stesse cose cose che ora loro accusano il governo di non fare. Come SEMPRE la sinistra punta il dito verso altri invece che verso se stessa, per quelle che sono le proprie colpe. Hanno fatto poco o nulla se non preoccuparsi degli immigrati (clandestini o meno) mettendo sempre e comunque gli “altri” davanti agli italiani.
    E gli italiani giustamente li hanno ricompensati come possono, scegliendo altri per il Governo del Paese.
    Ora dalla minoranza accusano altri per i propri errori del passato e per la propria immobilità (ricordo nuovamente che sono ANNI che il centro sinistra ha governato). Perchè? Perchè sanno fare solo quello, perchè fanno propaganda continuamente. Per fortuna gli italiani stanno imparando a non ascoltarli.

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