Politica
Le mafie nel nord e l’attenzione del Pd
Sette alloggi, una cascina, frutteti e campi, questa la dimensione del sequestro fatto nei dintorni di Vallemosso e Strona ai danni di commercialisti indagati per associazione mafiosa. Un caso sporadico? Speriamo. Il Biellese è terra sana e operosa ed il suo tessuto resta fondamentalmente libero da infiltrazioni. Questo non può però farci chiudere gli occhi davanti al rischio che le mafie in giacca e cravatta, quelle che i soldi li riciclano e che portano le loro imprese a rapporto con le realtà economiche più avanzate del paese, penetrino anche da noi.
Sette alloggi, una cascina, frutteti e campi, questa la dimensione del sequestro fatto nei dintorni di Vallemosso e Strona ai danni di commercialisti indagati per associazione mafiosa. Un caso sporadico? Speriamo. Il Biellese è terra sana e operosa ed il suo tessuto resta fondamentalmente libero da infiltrazioni. Questo non può però farci chiudere gli occhi davanti al rischio che le mafie in giacca e cravatta, quelle che i soldi li riciclano e che portano le loro imprese a rapporto con le realtà economiche più avanzate del paese, penetrino anche da noi.
E’ successo in Lombardia; è successo nel Torinese. La criminalità organizzata dei poteri economici non vive da sola. Spesso si trova nella finanza. Altrettanto spesso, la si trova nei rapporti, spesso inconsapevoli, coi partiti politici. In particolare quelli di governo: perché per lavorare ci vogliono gli appalti, sugli appalti decidono le gare, ma le gare le scrive la politica, i criteri di partecipazione li fa l’amministrazione pubblica, eccetera. Il PD Biellese è perfettamente consapevole dell’esigenza di dotarsi di anticorpi coi quali proteggersi, e proteggere il territorio, da infiltrazioni mafiose. Un partito che vince è un partito che governa: è possibile essere dunque oggetto di malintenzionati, di interessi forti, di pretese sospette. Così, un partito democratico è un partito che deve garantire ai suoi stessi iscritti e militanti innanzitutto grande attenzione sia nell’operato di governo, sia nel momento in cui si fanno le tessere. E’ quello infatti il momento più pericoloso, per i grandi partiti: nel numero, è possibile che qualcuno pensi di iscriversi per averne una convenienza, e non piuttosto per partecipare attivamente alla vita politica del territorio con senso di responsabilità e generosità.
Di tutto questo discuteremo in queste settimane a Torino, a livello regionale, con il PD Piemontese. Regole di trasparenza sono necessarie non solo per chi partecipa all’attività amministrativa, ma anche per il singolo iscritto, in modo che possano conoscersi preliminarmente le potenziali minacce e condizioni sospette. Il PD è dotato di un codice etico nazionale che chiarisce con grande precisione tutte le fattispecie di incompatibilità e di incandidabilità, oltre che di adesione al partito stesso, tra cui quelle dovute a procedimenti giudiziari aperti per reati nei confronti delle istituzioni. E’ nostro preciso dovere essere conseguenti con questa scelta e anzi tenere gli occhi ancora più aperti, considerato che oggi il PD è il maggior partito del Paese e, nel nostro piccolo, del territorio.
Paolo Furia, segretario provinciale PD Biellese
Dimitri Buzio, membro della segreteria provinciale PD Piemonte
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