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Politica

La maggioranza “dimentica” il regolamento, salta l’approvazione del bilancio

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Signore e signori, lunedì si approva il bilancio. Parola del sindaco di Biella, Dino Gentile. E invece no, come non detto, perché la maggioranza aveva dimenticato di fare i conti col regolamento ed è così andata incontro all’ennesima figuraccia.

L’annuncio era stato dato qualche giorno fa, dopo la firma dell’armistizio tra i consiglieri della Lega Nord e il resto della coalizione.

Peccato che evidentemente tra i politici cittadini ci siano più uomini di lettere che non di matematica o che nessuno si sia ricordato di un piccolo, ma significativo, passaggio del regolamento: il consiglio comunale non può essere convocato prima che siano trascorsi otto giorni dalla conferenza dei capigruppo. E quando si è svolta questa conferenza? Oggi pomeriggio. Dunque, se la matematica non è un opinione, lunedì prossimo proprio non si può fare.

I rappresentanti dei gruppi erano nel bel mezzo della discussione sul doppio consiglio comunale (l’audizione straordinaria dei presidenti di Enerbit e Atap era infatti stata fissata per il giorno successivo, in concomitanza con il martedì grasso), quando il capogruppo del Pd, Vittorio Barazzotto, ha ricordato a tutti questa verità lapalissiana.

Dopo un momento di comprensibile imbarazzo tra le fila della maggioranza, è partito il bailamme delle date alternative e delle possibili soluzioni. Soluzioni che però non sono state trovate.

Alla fine i rappresentanti della minoranza – oltre a Barazzotto: Simone, Pietrobon e Monteleone – si sono alzati e se ne sono andati. E il presidente Piemontese è stato quindi costretto a sciogliere la seduta.

Riassumendo, dunque, non solo lunedì non verrà approvato il bilancio preventivo (la prima votazione era saltata a causa della spaccatura tra Lega Nord e Forza Italia), ma non si sa nemmeno quando il consiglio comunale si riunirà per procedere alla votazione.

“Questa – è il laconico commento di Roberto Pietrobon – è l’ennesima dimostrazione che non soltanto non sanno governare la città, ma non sanno nemmeno leggere il regolamento”.

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