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In cento per Cavicchioli

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Marco Cavicchioli ha salutato i presenti pronunciando (a braccio) il suo primo discorso ufficiale da candidato, puntando su tre punti che ha posto come capisaldi della sua sfida: la partecipazione, la “politica dalla schiena dritta” e il gioco di squadra.

Cento commensali, ovvero tutti quelli che poteva contenere il salone del Circolo Oremo, hanno salutato venerdì sera l’avvio della campagna elettorale di Marco Cavicchioli, candidato sindaco del centrosinistra per la città di Biella. Insieme a militanti, volontari e sostenitori, erano presenti i rappresentanti delle formazioni politiche e civiche che lo appoggeranno nella corsa a Palazzo Oropa (Pd, I Love Biella, Sel, Idv, Biella21), i consiglieri comunali uscenti, compreso l’ultimo sindaco di centrosinistra Vittorio Barazzotto, i suoi ex rivali alle primarie e la senatrice Nicoletta Favero.

Marco Cavicchioli ha salutato i presenti pronunciando (a braccio) il suo primo discorso ufficiale da candidato, puntando su tre punti che ha posto come capisaldi della sua sfida: la partecipazione, la “politica dalla schiena dritta” e il gioco di squadra. «Sto conoscendo realtà e persone nuove in questi giorni e mi sono reso conto della ricchezza di iniziative di Biella» ha detto. «È una vivacità che la giunta di centrodestra non ha saputo intercettare. Tocca a noi farlo, dicendo cose che la gente possa capire». Cavicchioli ha anche detto no «ai compromessi, e soprattutto ai compromessi al ribasso. Non si dovranno mai vedere trattative su valori, intese, posti in giunta. Abbiamo valori forti che ci uniscono, non i valori delle “cadreghe”». Il tutto nello spirito della collaborazione: «Non è la mia avventura, è l’avventura di tutti noi». In chiusura, Cavicchioli ha posto l’accento su un tema forte: ridurre le diseguaglianze: «Oggi i servizi sociali sono ridotti all’osso nel momento in cui i cittadini ne avrebbero più bisogno. Farò di tutto per ridare a Biella servizi sociali degni di questa città».

La serata è servita anche a raccogliere fondi per sostenere la campagna elettorale. Oltre a una quota di 8 euro, dei 18 chiesti per la cena, fissata per questo scopo, sono arrivate anche offerte spontanee, per una cifra appena inferiore ai 1000 euro.

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