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Politica

Facciamo un patto etico con gli elettori

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«Una nomina fiduciaria decisa dal Pdl, siglata dall’architetto Mario Porta e costata ai biellesi 300 mila euro in due anni per il compenso al  direttore Pierangelo  Aspesi  che, ora, riscopre il diritto al lavoro , dimenticato due anni fa (il sig. Aspesi ha presentato ricorso al giudice del lavoro perché non ritiene corretta la procedura di rimozione da parte del nuovo Cda di Cordar, ndr ). Direi che la fiducia del Pdl è stata malriposta», «…il ricorso è inopportuno politicamente e moralmente discutibile» e ancora, «gli elettori restano basiti di fronte a vicende come queste». Così parlò, via conferenza stampa, l’assessore ai lavori pubblici di Biella Andrea Delmastro, ex Pdl, ora Fratello d’italia. 

Talvolta cerco di combattere la mia “sindrome di Fonzie”, il cui sintomo più evidente era l’incartarsi della lingua nel momento di produrre uno scusa. Ma  sussurrare ragione a un mio avversario politico qual è e rimarrà l’assessore Delmastro,  ha due motivi : il primo è nella condivisione  del suo virgolettato,  il secondo è  nello spunto per una proposta “nopartisan” che l’argomento poltrone e incarichi di sottogoverno mi dà l’occasione di formulare, non prima però di ricordare all’assessore che nell’ottobre del 2010, in tempi non sospetti di tornaconto elettorale come ora,   chiamai il  presidente  Porta e il direttore Aspesi in audizione pubblica in consiglio comunale, audizione  finita poi a pacche e lazzi perché, escluso il l fuoco di fila delle mie domande, la sua maggioranza Pdl-Lega nord,   non mosse labbra per chiedere lumi circa la nuova dirigenza Cordar che minacciava sfracelli tra il personale e rincari tariffari a raffica. Nessuno obiettò  su compensi dirigenziali  che gridano vendetta , o si meravigliò di sapere che siamo i piemontesi con più risorse d’acqua ma con le bollette più pesanti.

La mia proposta è quindi di stilare a più mani con partiti, liste  e movimenti in campo,   un conciso decalogo etico di comportamento post elezione e senza simboli politici, da far sottoscrivere volontariamente ai candidati sindaci e consiglieri alle prossime  comunali per tentare di fidanzare eletti ed elettori ora separati in casa e ormai prossimi al divorzio.  Un  elenco  per punti  che  impegni ciascun candidato sindaco e consigliere sottoscrittore alla parola data, oltre che ai programmi elettorali, magari identificando gli aderenti con un simbolo di garanzia sulle liste a fianco del proprio nome,  mettendo al punto uno la rinuncia, se eletti, a perorare o  ad accettare qualsiasi incarico retribuito o con gettone  nelle controllate e partecipate  pubbliche, nonché  a rifiutare avanzamenti di carriera nelle stesse. Al punto due,  la condivisione  di criteri che favoriscano le nomine dirigenziali tra il personale dirigente più qualificato e meritevole  e già a libro paga  delle partecipate  e via proponendo.

Se l’assessore Delmastro la ritiene iniziativa degna  e vuole iniziare a scrivere la sua parte, un Benito diverso che firma, previa condivisione,  lo ha già trovato.

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