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Politica

Europa, Regione e Comuni: domani si vota

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Europa, Regione e Comuni: domani si vota. Le preferenze devono fare riferimento a persone di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda. I seggi  saranno aperti  dalle 7 alle 23. Eventuali ballottaggi l’8 giugno.

Il grande giorno delle elezioni è arrivato. I seggi, nei vari paesi della provincia di Biella, apriranno alle 9 e chiuderanno alle 23. Si vota, come noto, per Europa, Regione e Comune.

Elezioni Europee

Domani  ci si recherà alle urne per rinnovare il Parlamento europeo per il quinquennio 2014-2019; questo organo sarà composto da 751 parlamentari (73 spettanti all’Italia). Tale organo ha importantissime funzioni in materia di legislazione comunitaria, ma avrà un ruolo fondamentale anche nell’elezione del prossimo presidente della Commissione europea, che avverrà nell’autunno del 2014.

Una sola giornata per votare: i seggi apriranno alle 7 di mattina per chiudere alle 23. Ogni elettore dovrà apporre un segno sul simbolo della lista o partito che intende premiare col proprio voto, scrivendo, nell’apposito spazio che si trova accanto ad ogni simbolo, il nome del o i  nomi  dei candidati (massimo tre) cui intende dare la propria preferenza; le tre preferenze non potranno essere date a tre candidati dello stesso sesso. Uno dovrà essere di sesso diverso rispetto agli altri due (se sono solo due possono essere dello stesso genere); qualora l’elettore, per sbaglio, non dovesse farlo, la terza preferenza verrà cancellata e saranno valide solo le prime due.

Per quanto riguarda l’Italia, vige il sistema proporzionale, con soglia di sbarramento al 4%: gli schieramenti che non raggiungono questo valore, non otterranno alcun seggio. Il territorio italiano è diviso in 5 circoscrizioni: Nord-Est, cui saranno assegnati  14 seggi, Nord-Ovest, 20 seggi, Centro,  14 seggi, Sud, 17 seggi, e Isole, 8 seggi. Le schede nulle e bianche non entrano nel conteggio per la ripartizione dei seggi.

Elezioni comunali

Comuni fino a 15mila abitanti

Nei Comuni fino a 15.000 abitanti si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco sia i consiglieri comunali. Ciascun candidato alla carica di sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di consigliere. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia. Il voto per il sindaco e quello per il consiglio sono uniti: votare per un candidato sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia.

Nei Comuni fino a 5.000 abitanti gli elettori possono esprimere una sola preferenza indicando un candidato consigliere (non  è possibile il voto disgiunto, cioè dare il voto a un candidato sindaco e scrivere il nome di un candidato consigliere di un’altra lista). Nei Comuni  tra i 5.000 e i 15.000 abitanti le preferenze possono essere due, ma sono valide solo se se di genere diverso. Se sono due uomini o due donne, vale solo la prima preferenza. Viene eletto sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi la seconda domenica successiva. In questo caso l’8 giugno. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2-3 dei seggi disponibili, mentre i restanti  saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

Comuni oltre i 15mila abitanti

Nei Comuni con più di 15.000 abitanti si vota sempre con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.

Il cittadino può esprimere il proprio voto in modi diversi: 1. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest’ultima appoggiato; 2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno  dei candidati alla carica di consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto «voto disgiunto»; 3. tracciando un segno solo sul nome del sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

Si può  indicare anche chi si vuole consigliere. Sono consentite due preferenze, ma devono essere di genere diverso (cioè  un uomo e una donna), in caso contrario  viene tenuto conto solo della prima preferenza; e devono appartenere alla stessa lista.

Nei Comuni con più di 15.000 abitanti è eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva, ovvero l’8 giugno,  per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).

In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato della lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

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