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Cota a casa, oltre cento persone per l’iniziativa del Pd

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Ieri la serata dedicata alla crisi in Regione. Furia: “Solo a partire dalla consapevolezza delle malefatte di questa giunta, si potrà tornare a lavorare per un Piemonte più sano, vivo ed equo”

Oltre cento persone hanno partecipato ieri sera all'Arci di strada alla Fornace all'appuntamento "Cota a casa", iniziativa organizzata dal Pd di Biella per chiedere un passo indietro all'attuale esecutivo piemontese.

Davanti ad una sala gremita, otto "testimoni" hanno raccontato, da otto punti di vista diversi, le criticità della Regione durante la gestione della Giunta Cota.

Sono stati affrontati da parte di operatori dei diversi settori e da semplici cittadini o militanti di associazioni i temi della sanità, delle politiche sociali, della cultura, della formazione degli operatori pubblici nella sanità, degli enti locali nel loro rapporto con la Regione, delle realtà del volontariato, dell'università e dei trasporti. 

I consiglieri regionali del Pd, Ronzani e Reschigna, hanno poi offerto il loro punto di vista in risposta alle sollecitazioni e alle testimonianze espresse nel corso della serata.

"E' stato messo in luce – racconta il segretario provinciale Paolo Furia – innanzitutto il fatto che l'opposizione alla Giunta Cota non può semplicemente essere un fatto "legale": la giustizia ha fatto certamente il suo corso, arrivando ad un esito ora difficilmente reversibile, le elezioni anticipate (anche se Cota farà ricorso contro la decisione del TAR di annullare le elezioni regionali), ma l'opposizione alla Giunta è motivata da ragioni politiche".

"Per quattro anni – prosegue Furia – la Regione è stata mal governata. Si è cercato di scopiazzare il modello privatistico della Lombardia senza arrivare da nessuna parte se non all'indebolimento del sistema dei servizi; si è cercato di risparmiare attraverso tagli lineari senza qualificare la spesa e senza riorganizzare la macchina della Regione; si è cercato di colpire deliberatamente in particolare quelle categorie che parevano più lontane dal voto leghista (gli studenti, i dipendenti pubblici, il sociale) senza per questo portare nulla a quelle che, nei loro schemi, intendevano rappresentare. Basti pensare alla confusione che regna tuttora sovrana sulle politiche della montagna, per responsabilità condivise di Stato e Regione".

Secondo il Pd è arrivato il momento di ripartire, impresa tutt'altro che facile. "Solo a partire da una chiara consapevolezza civica delle malefatte di questa Giunta – conclude Furia – sarà possibile tornare a lavorare per un Piemonte più sano, più vivo e più equo. Non sarà una passeggiata, perché le condizioni in cui è ridotta la Regione, sia per la congiuntura economica sia per i quattro anni di "non-governo Cota", sono gravi: ma ripartendo dai territori, dalla vita delle persone e dalle loro esigenze, dalle competenze nate sul campo, da progetti chiari e il più possibile condivisi, sarà possibile, ne sono sicuro, invertire la rotta".

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