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Chilà lascia la politica

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Era il 1975 e un giovane, per la prima volta, si affacciava alla vita politica. Ora, dopo 39 anni di carriera, per Giovanni Chilà, sindaco uscente di Candelo, è giunto il momento di lasciare la pubblica amministrazione.

Era il 1975 e un giovane, per la prima volta, si affacciava alla vita politica.

Ora, dopo 39 anni di carriera, per Giovanni Chilà, sindaco uscente di Candelo, è giunto il momento di lasciare la pubblica amministrazione.

Quali motivazioni l’hanno portata a dare questo addio?

E’ una scelta maturata dopo aver preso atto della decisione del mio vice di candidarsi comunque, determinata anche dal desiderio di ritagliarmi un po’ di spazio da dedicare alla mia famiglia.

Come è approdato alla politica?

All’inizio non pensavo a questo impegno. Nel 1975 ho preso la prima tessera del P.S.I, gruppo che non ho mai abbandonato fino al suo scioglimento nel  1993. Ho iniziato la mia avventura nella commissione edilizia di Candelo. Dopo dieci anni di partecipazione alla vita amministrativa dall’esterno, sono entrato nel 1985 in consiglio comunale come capogruppo della lista del PSI. Dopo la caduta della Prima Repubblica, ho continuato la vita politica non aderendo più a nessun partito, ma a liste civiche.

Qualcosa in particolare che la rende fiero del suo operato?

Per primo, il bilancio sempre in pari, mantenendo una media tassazione. Poi, nel 1986, la vicepresidenza dell’Atap. Società dei trasporti in cui, un gruppo di persone provenienti da gruppi politici anche contrastanti, hanno collaborato per il bene dell’azienda.

Qualche rimpianto?

L’unico cruccio è la mancata vendita della casa di riposo. Molti non hanno capito che la cessione non privava Candelo di un bene, anzi, avrebbe portato, ad oggi, nelle casse del Comune un tesoretto di circa 2 milioni e 400 mila euro.

Se fosse giovane ora, si ricandiderebbe?

Nella politica di oggi, non lo so, ci penserei. Nella Prima Repubblica c’erano i partiti e precise ideologie. Oggi non vi è un solo gruppo che rispecchia i miei ideali ed il buon senso, purtroppo, sembra quasi scomparso.

Andrea Dal Molin

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