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Autostrada, il Partito democratico punta su Ghemme

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“Il progetto del prolungamento della super è più praticabile, soprattutto nell’ottica di una realizzazione interamente pubblica. In tempi di ristrettezze del bilancio pubblico, chiedere la realizzazione della Pedemontana completa sarebbe una battaglia persa

Sull'autostrada il Pd biellese ha fatto la sua scelta: meglio puntare su Ghemme. L'assemblea che riunisce amministratori e coordinatori di circolo del partito democratico si è espressa ieri sera sull'argomento, alla presenza della senatrice Nicoletta Favero e del consigliere regionale Wilmer Ronzani.

La presa di posizione arriva alla vigilia della riunione del consorzio dei Comuni, che lunedì si esprimerà sulla questione.

Secondo il Pd, quello sarà il "momento della verità" per il territorio biellese "che dovrà dimostrare di essere il più unito possibile nel proporre un progetto credibile, utile e rapidamente cantierabile per non perdere le risorse che erano state messe da parte per la realizzazione della Pedemontana".

Questo è il documento che riassume il pensiero dell'assemlea.

E’ del tutto evidente che non ogni opera e non ogni progetto possano essere riproposti, dopo la marcia indietro di Satap e lo stop dell’autostrada. Di quell’opera, che avrebbe dovuto collegare la A4 Torino-Milano a Biella e, tramite la superstrada, arrivare ad allacciarsi con la A26 a Ghemme, é semmai opportuno cercare di salvaguardare il salvabile, in un ottica strategica che tenga certo conto della riduzione dei flussi di traffico di questi ultimi anni, ma che non rinunci ad impiegare le risorse, peraltro già accantonate appositamente (120 milioni dai fondi fas Regionali, 80 milioni disponibili da parte dello Stato e, per il 2015, 50 milioni in più rispetto a quanti previsti in precedenza, se l’ emendamento Favero-Susta-Mauro-Borioli passerà alle Camere durante la discussione sulla legge di stabilita) per rafforzare in maniera intelligente l’infrastruttura stradale biellese.

Ecco perché siamo favorevoli a rilanciare il prolungamento della superstrada fino a Ghemme. Oggi arrivando da Biella fino alla fine della superstrada a S. Giacomo di Masserano si va incontro ad una strozzatura innaturale e si è costretti a percorrere un lungo tratto di statale, con l’attraversamento di Gattinara e di Romagnano Sesia, per raggiungere la A26. Questo collegamento ci consentirebbe di essere più vicini a Milano, oltre che alla zona Laghi e alla Svizzera, tutti luoghi coi quali il Biellese intrattiene scambi – e potrebbe intrattenerne di più, soprattutto in vista di Expo 2015. Il prolungamento della superstrada, inoltre, permetterebbe di snellire il traffico da e verso Milano che anche da Biella e dalle sue valli si riversa sulla A4. Oltretutto il prolungamento della superstrada fino a Ghemme coinvolgerebbe anche il territorio della Provincia di Vercelli e di Novara. Già una volta, al tempo della Giunta Scaramal, le tre province si espressero favorevolmente all’ipotesi del collegamento della super fino a Ghemme: l’opera avrebbe infatti un significato di sistema, che genererebbe benefici non solo per Biella ed il biellese, ma per l’intero quadrante nord ovest del Piemonte. A questo punto, ci preme aggiungere solo due considerazioni. La prima: l’Ex Presidente della provincia Simonetti dichiara che non è il tempo di fare ping pong tra diverse opzioni di infrastruttura e ritiene di interpretare la posizione del territorio intero andando a riproporre, tramite i parlamentari della Lega, la pedemontana completa (fino alla A4) interamente finanziata con soldi pubblici, e, come seconda scelta, il solo collegamento con Carisio. Ovviamente l’ex onorevole non può non sapere che si tratta di battaglie perse: in tempi di ristrettezze del bilancio pubblico, chiedere la realizzazione dell’opera completa, oltretutto pochi giorni dopo che la società che aveva vinto la gara (la Satap) ha rinunciato, non sembra affatto credibile.

Il progetto del prolungamento della super fino a Ghemme è più praticabile, soprattutto nell’ottica di una sua realizzazione interamente pubblica. La seconda considerazione è amara: la discussione che stiamo facendo sulla necessità di mettere in campo valide idee per realizzare un opera utile al nostro territorio cade nei giorni in cui la Provincia annuncia la chiusura delle gallerie della Volpe e di Corso S. Maurizio a Biella. Non è pensabile che si facciano delle infrastrutture nuove, magari in dieci, quindici anni, e poi, dopo pochi anni, non ci siano i soldi per mantenerli. Alla luce di questa notizia, la discussione, pur importante, sulla autostrada o superstrada diventa kafkiana. Ma anche su questo gli amministratori del partito democratico faranno sentire la loro voce, proponendo eventualmente delle alternative a questa vergogna.

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