Biella
“Accelerare la campagna per la terza dose e potenziare gli organici”
Lettera di Paolo Furia, segretario regionale del Partito Democratico, alla luce dell’andamento della pandemia e delle situazioni ospedaliere
La lettera di Paolo Furia, segretario regionale del Partito Democratico, alla luce dell’andamento della pandemia e delle situazioni negli ospedali.
Tre messaggi semplici.
E’ giusto ridurre la quarantena per i contatti asintomatici vaccinati di positivi. Tutti i dati dimostrano che chi è in regola con la vaccinazione non svilupperà forme gravi della malattia.
Un sistema di quarantene come quello attuale non si giustifica.
Evitare in ogni modo lockdown generalizzati
La Germania ha ottenuto significativi risultati imponendo il lockdown per non vaccinati. Sarà anche una misura dura, ma visto che i ricoverati (e la quasi totalità delle terapie intensive e delle vittime) sono non vaccinati, in fondo si fa anche loro un favore. Misure di confinamento sociale generalizzato sarebbero enormemente più gravi, anche da un punto di vista economico, considerati i danni che già ora turismo, cultura e ristorazione stanno registrando in questa nuova ondata.
Bisogna accelerare la campagna vaccinale della terza dose, come per le prime due
La campagna vaccinale della terza dose va accelerata. Tutt’ora abbiamo gente che attende di essere convocata anche se i famosi cinque mesi dalla seconda dose sono già passati.
Non si può non notare come il sistema messo in piedi per la campagna della prima seconda dose sia stato ridimensionato, concentrato su pochi hub importanti e senza la capillarità nella distribuzione che sarebbe necessaria.
Alcuni ospedali stanno tornando a occupare il personale a disposizione per questioni legate al Covid sospendendo tutte le prestazioni sanitarie non urgenti, comprese quelle ambulatoriali.
Il personale assunto in epoca Covid va stabilizzato: servirà anche dopo per le lunghe liste d’attesa
Si tratta di decisioni molto gravi che riflettono una condizione di carenza endemica di personale. Le risorse stanziate per la stabilizzazione degli infermieri assunti in epoca Covid in legge di bilancio è un primo passo, così come la proroga di un anno in Piemonte dei contratti dei sanitari assunti a tempo determinato.
Risulta tuttavia troppo alto il numero complessivo dei tempi determinati in una sanità che avrà bisogno di quel personale anche dopo che sarà finita la pandemia, se è vero che oramai le liste d’attesa sono diventate inaccettabilmente lunghe per praticamente tutte le specialità mediche.
Il 2022 sarà segnato da un’agenda di politica sanitaria molto impegnativa. Meglio non perdere nessun treno e intensificare l’azione sin d’ora.
Paolo Furia
segretario regionale del Pd
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