BiellaPensieri e parole
Giovani tecnologia e valori tre emergenze educative da non rinviare
Ecco “Pensieri e Parole”, la rubrica curata da Vittorio Barazzotto
A Biella, come nel resto d’Italia, il tema dell’educazione dei giovani torna con forza al centro del dibattito. Tre questioni, tra loro diverse ma profondamente intrecciate, richiedono oggi un’attenzione non più rinviabile: l’uso dello smartphone, il rapporto con l’intelligenza artificiale e l’urgenza di un’educazione affettiva e valoriale nelle scuole.
Il divieto dell’uso del telefono in alcune scuole biellesi rimane tassativo, mentre in altre le deroghe stanno soppiantando la regola iniziale.
Il presidente della Società Italiana di Pediatria, Rino Agostiniani ha espresso un forte no all’uso dello smartphone da parte dei bambini fino all’età di 13 anni, definendo ogni anno di ritardo un “investimento nella salute del bambino”. Per questo l’applicazione del divieto nelle scuole non dovrebbe essere interpretata come una rigidità punitiva, ma come una forma di tutela.
Un’altra protagonista della vita dei giovani è l’intelligenza artificiale, che avanza a ritmi impressionanti. Gli studenti la utilizzano già quotidianamente, spesso con grande naturalezza. L’IA può diventare un alleato straordinario, ma non può sostituire la coscienza critica delle persone. L’intelligenza artificiale va quindi gestita, guidata, dominata, interpretandola come un’opportunità da valorizzare, non come uno strumento cui abbandonarsi.
L’aspetto più preoccupante riguarda però il piano sociale e relazionale. Il moltiplicarsi di episodi di violenza segnala un allarme serio: per molti giovani, la vita umana sembra aver perso valore.
È urgente introdurre con decisione percorsi strutturati di educazione affettiva e alla cittadinanza, non come iniziative sporadiche, ma come parte stabile del curriculum.
Il Ministero dovrebbe rendere obbligatorio che almeno un paio d’ore alla settimana siano dedicate alla riscoperta dei valori fondamentali che tengono insieme una comunità. Basterebbe ripartire dalla Costituzione, dai suoi articoli che parlano della persona, della dignità umana, del rispetto reciproco. Ritrovare questi principi non è solo un compito scolastico, ma un’esigenza collettiva.
Siamo di fronte a una sorta di allerta generale. Smartphone, intelligenza artificiale e crisi dei valori non sono temi separati, ma tre facce dello stesso problema: la formazione delle nuove generazioni.
Affrontarli con decisione, continuità e coraggio non è più un’opzione: è una necessità per il futuro della nostra comunità.
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.Bruno
24 Novembre 2025 at 15:12
crisi di valori è già in atto da tempo basta parlare con chi insegna a scuola , oggi non è facile per gli insegnanti, l intelligenza artificiale se non usata bene renderà ancora più stupidi chi ne fa un uso sproporzionato e tende a rendere tutto ridicolo vedremo delle belle una società a rotoli