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Biella

Prima delle opere viene il rispetto

Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica di Giorgio Pezzana sul giornale di mercoledì 18 settembre

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E’ curiosa questa tendenza a buttare tutto in politica e spesso anche con toni a dir poco accesi. Vi sono però circostanze che imporrebbero meno politica e più buon senso. Nei giorni scorsi Coldiretti Biella-Vercelli ha inviato a questo giornale un documento con il quale il mondo agricolo esprime aperto dissenso alla realizzazione della discarica di amianto a Salussola. E lo ha fatto proprio nei giorni in cui, su questo stesso giornale, il promotore dell’impianto di smaltimento magnificava le potenzialità di quest’opera definendola una “risorsa per il territorio”.

Io credo che l’agricoltura per il territorio rappresenti una risorsa quanto meno più interessante di quanto non lo possa essere una discarica. E una discarica che impone il sacrificio di aree coltivate difficilmente riesco a immaginarla come una risorsa. Va ascoltata la voce di chi sul territorio ci vive e ci lavora perché, al di là e al di sopra di ogni presunta risorsa, c’è un aspetto etico che impone il rispetto. E il rispetto non è né di destra né di sinistra, appartiene semplicemente alla civiltà.

Il Biellese è già stato percorso da storie avvelenate di corsi d’acqua deviati affinché i coltivatori si convincessero della necessità di realizzare una diga. Il privarli delle risorse idriche per avere il via libera per la realizzazione dell’opera, significa che anche in quell’epoca si doveva vincere una ferma opposizione e non solo dei coltivatori. Cioè si voleva indurre un territorio ad accettare ciò che non avrebbe voluto accettare. Questioni di denaro, ovviamente, come sempre.

La Pedemontana, attesa per oltre trent’anni, è un altro esempio di un’opera che se poteva avere un senso quando nella Valle di Mosso i telai funzionavano a pieno ritmo. Ora rischia di essere, in proporzioni ridotte, paragonabile all’autostrada Vercelli-Alessandria, cioè un deserto. Ma un deserto costosissimo, che riempirà le tasche solo a qualcuno.

Il progetto di raddoppio della strada Trossi, nel tratto tra Biella e lo svincolo per Sandigliano, presentato come un’opzione per uscire dall’isolamento, dovrebbe realizzarsi tramite l’esproprio di decine di aree oggi utilizzate come parcheggi per le attività che insistono lungo quel tratto stradale, con un’utilità molto limitata e una spesa ingente. L’isolamento, come “Bolle di malto” o “Candelo in fiore” o “Il Borgo di Babbo Natale” dimostrano ogni anno, si supera con gli eventi, perché se un evento è attraente la gente lo cerca anche percorrendo una semplice strada provinciale a due corsie.

Io non coltivo il culto del “no” ad ogni costo, ma interventi estremamente costosi ed invasivi devono essere condivisi da chi su questo territorio ci vive e ci lavora. Le presunte imposizioni “a fin di bene” restano imposizioni che spesso recano benefici a pochi e disagi a molti. E i molti non sono “il popolino”, ma la gente, cioè tutti noi.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    19 Settembre 2024 at 15:17

    Speriamo che costruiscano presto la discarica di amianto, che concludano presto la Pedemontana e che realizzino altrettanto in fretta la diga in Valsessera, così la smetteremo di leggere questi articoli di polemica e velata ironia (con riferimento al guadagno di qualcuno). La totale miopia al riguardo del “l’isolamento si elimina con gli eventi” e non costruendo ANCHE migliori collegamenti stradali e ferroviari, mi fa sorridere perchè completamente distaccato dalla realtà.

  2. Steap63

    20 Settembre 2024 at 21:45

    Non avendo collegamenti adeguati, infrastrutture idonee e servizi capaci di ospitalità anche gli avvenimenti prima o poi ne risentiranno in modo negativo….. mi pare consequenziale. Quindi ben vengano alcune di queste opere (anche se personalmente il tracciato della pedemontana lo avrei fatto diversamente facendolo gravitare su Carisio)

  3. Luigi

    20 Settembre 2024 at 22:10

    L’area Biellese, sarà alla prova il prossimo anno, con l’evento della adunata degli alpini, non si sono mai viste “tante persone” come si prevede, se si Fallisce, per alcuni anni nessuno si ricorderà del Biellese.

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