BiellaPausa Caffè
Inutile fare numero con i migranti
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

C’è un equivoco di fondo dal quale dobbiamo uscire al più presto ed è quello dei dati anagrafici.
Ci pensavo leggendo la notizia secondo la quale a Cossato si è registrato un nuovo calo degli abitanti riequilibrato però dall’immigrazione, che invece è in crescita. Orbene, il calo di abitanti non è mai una buona notizia poiché quasi sempre nasconde malesseri legati ad una mutata situazione economica o a condizioni lavorative meno favorevoli, oltre al più generalizzato calo delle nascite che investe il Biellese, l’Italia e l’Europa tutta.
Anche l’immigrazione però, se assunta come semplice dato numerico, non comporta alcun beneficio poiché la domanda successiva che dovremmo porci è: quanti di questi immigrati hanno un lavoro? Quanti hanno una casa che non sia un rifugio di fortuna? Insomma, quanti sono stati capaci di ritagliarsi uno spazio autonomo e quanti invece, in qualche modo, vivono a carico dei servizi pagati dalla comunità? Poiché, alla fine, queste sono le considerazioni che consentono una valutazione più attendibile del fenomeno dell’immigrazione.
Quando Confindustria dice che l’Italia ha bisogno di migranti poiché alle nostre aziende servono lavoratori che in Italia si trovano con estrema difficoltà, traducendo l’istanza in cifre, quanti contratti è in grado di offrire? E quante soluzioni abitative? In assenza di queste opportunità, si tratta solo di chiacchiere e si rischia di andare ad alimentare quella platea di disoccupati cronici come quelli che bivaccano da tempo all’ex hotel Coggiola di Biella e che qualche giorno fa hanno suscitato le comprensibili proteste degli abitanti dei palazzi circostanti, esasperati dai continui schiamazzi notturni e dalla sporcizia (sperando che il disagio si limiti a questo).
Tra i tanti immigrati vi sono coloro che hanno diritto d’asilo e che quindi, in qualche modo, l’Italia e l’Europa sono tenute a tutelare. Ma si dovrebbe poter comprendere chi può davvero godere di questi diritti e chi invece nel nostro Paese vive in uno stato di inaccettabile clandestinità che gli impedisce di avere un lavoro, una casa e quei riconoscimenti che ogni cittadino regolare può ottenere.
L’accoglienza ad ogni costo, pur se cristianamente comprensibile, sta generando condizioni di vita che scandiscono il degrado ormai di moltissime città, senza recare alcun beneficio né al nostro Paese né agli stessi migranti, spesso fuggiti dalla miseria per vivere nell’indigenza.
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Ardmando
6 Febbraio 2025 at 19:30
Dobbiamo prendere esempio dagli Stati Uniti, dove non sono ammorbati da un sistema legislativo che da potere ai giudici corrotti di sinistra di impedire al Governo legittimamente eletto dalla maggioranza degli italiani, di fare il suo lavoro, ossia DEPORTARE chiunque arrivi in Italia illegalmente, con qualsiasi mezzo arrivi. NON siamo il paese dei balocchi e vogliamo tutta la feccia criminale fuori dal suolo Nazionale. Se la sinistra ama così tanto questa gente, che se ne occupi a spese proprie nelle loro abitazioni. Il modello giusto è quello USA.
Bruno
6 Febbraio 2025 at 20:57
buffoni ignoranti e deficienti gli immigrati che lavorano e pagano le tasse se non ci fossero non pagherebbero le vostre pensioni ma si sa la destra vede veleno dappertutto i visto gli ultimi scandali vedi strupatore Santanchè non avete niente da insegnare
Ardmando
7 Febbraio 2025 at 9:11
Per ogni immigrato che paga le tasse, ce ne sono 1000 che non lavorano, non pagano le tasse e delinquono che vanno deportati come stanno facendo gli Stati Uniti. Se vi piacciono tanto, portateveli a casa e manteneteli voi, idioti.
Giovanni
6 Febbraio 2025 at 21:39
“Caro” Bruno, chi in Italia lavora e paga le tasse è senz’altro ben voluto, i delinquenti, anche se sono di colore nero, dovrebbero prenderli i ROSSI, ed magari insegnarle a vivere civilmente.