Pausa Caffè
Il prevedibile grande inganno di Anas
Pausa Caffè: alzi la mano chi non si aspettava un ritardo nella sistemazione del ponte
BIELLA – Alzi la mano chi non si aspettava un ritardo nella conclusione dei lavori da parte dell’Anas sul ponte della tangenziale. Era il minimo che potesse accadere avendo a che fare con una società che al primo giorno di apertura programmata del cantiere, aveva già accumulato 24 ore di ritardo. E credo sia importante sottolineare il concetto di programmazione, poiché proprio in virtù di quella, erano stati previsti un giorno d’inizio ed un giorno di conclusione delle opere.
Un fatto appena normale quando si ha a che fare con interlocutori attendibili poiché chi opera con criterio, nel periodo programmato tra l’apertura e la chiusura di un cantiere, ci deve mettere dentro anche gli imprevisti, i ritardi e tutti quei fattori che possono comportare interruzioni ed attese. Anas invece, nel bel mezzo dell’estate e senza un minimo di imbarazzo, ha comunicato che i lavori termineranno con un paio di settimane di ritardo, quindi non più il 20 agosto, come inizialmente previsto, ma il 9 settembre.
Vale a dire due giorni prima della riapertura delle scuole che comporterà un’intuibile moltiplicazione del traffico stradale, anche e soprattutto su quel ponte. Non me ne voglia il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, ma la sua lettera all’Anas dopo avere appreso di questo ritardo, immagino abbia avuto lo stesso effetto di un buffetto sulla guancia. Ma qui non servono buffetti, ma carte bollate con le quali chiedere un risarcimento per il danno che il territorio biellese subirà per due settimane oltre a quelle programmate.
Quella che Ramella definisce “mancanza di rispetto”, è inadempienza e l’inadempienza, al cospetto di un accordo, è perseguibile legalmente davanti ad un giudice. Quella che Ramella definisce “mancanza di rispetto” è un danno tangibile a carico di decine di commercianti che in via Milano, da settimane, stanno patendo gli effetti di una situazione che si è fatta, giorno dopo giorno, insostenibile. Quello dell’Anas è stato, in verità, un grande inganno.
Giorgio Pezzana
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Ardmando
24 Agosto 2023 at 17:44
Sapevamo che sarebbe finita così già prima ancora che questa “opera” iniziasse, già nel momento in cui il sindaco ha fatto quel famigerato video dove spiegava le scuse (e non le ragioni) per le quali non veniva riaperto il guado. Si era capito dopo che la tanto preannunciata data di inizio lavori venne disattesa. La certezza arrivò quando dopo un mese e mezzo dall’apertura del cantiere non si era visto un solo operaio lavorarvi. E la conferma definitiva fu la comunicazione che i lavori si sarebbero fermati per mancanza di materiali, per aggiungere beffa al danno. Ringraziamo ANAS e l’Amministrazione comunale per questo ennesimo esempio di proverbiale inefficienza del Pubblico.