BiellaPausa Caffè
I mercati sarebbero ossigeno per Biella
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

Leggo che Vittorio Giordano, nuovo presidente di Confesercenti a Biella, ha auspicato la realizzazione di mercati in vari angoli della città e di un grande mercato coperto nei locali dell’ex Standa. Credo si tratti di un auspicio ampiamente condivisibile poiché altre città dimostrano in modo eloquente che laddove c’è un mercato c’è animazione, c’è aggregazione comunitaria, vi sono opportunità migliori e più ampie per il commercio locale.
Inoltre, l’ipotesi di dotare finalmente Biella di un mercato coperto (appunto l’area ex Standa) in un luogo centralissimo, mi pare un’opportunità da cogliere senza esitazioni. Il mercato ove è attualmente ubicato (al di là delle poche bancarelle di piazza Martiri) mi pare sia assolutamente decentrato rispetto alla vita cittadina. Negli ultimi anni ha risentito di questa collocazione e di un ricambio generazionale che ha visto anche un progressivo abbattimento qualitativo dell’offerta con l’inserimento di venditori di prodotti che definirei “da spiaggia” pensando ai “vu cumprà” che un tempo si aggiravano tra gli ombrelloni delle coste adriatiche.
Senza ingiuste generalizzazioni, credo però che un mercato dovrebbe essere la massima espressione, prima di ogni altra cosa, delle produzioni locali, sia per il piacere dei biellesi, sia per dare l’opportunità anche a turisti di passaggio di accostare prodotti caseari, vinicoli, ortofrutticoli e dolciari di produzione locale.
Nel Biellese sta crescendo, anche qualitativamente, da parte di cascine e piccole imprese, la produzione di formaggi, salumi, ortaggi e frutta di stagione, birre artigianali e vini nonché prodotti dolciari sempre più ricercati. E poi certamente è condivisibile l’idea di mercatini rionali che potrebbero avvicendarsi in modo organico. Ho sempre sostenuto, che un giorno alla settimana, magari, perché no, un giorno festivo soprattutto in estate, un mercatino in piazza Cisterna al Piazzo risulterebbe estremamente attrattivo (basterebbe ricordare gli anni in cui gli Amici del Piazzo organizzavano al borgo storico la rassegna “Vin, tuma e tumin” ottenendo sempre ampi consensi). E questo potrebbe valere per diversi quartieri cittadini.
Insomma, credo che i mercati avrebbero le potenzialità necessarie per dare a Biella quella scossa di vitalità che stiamo auspicando da tempo.
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Ardmando
17 Luglio 2025 at 17:47
Ben venga un mercato coperto, per dare anche spazio alle tante realtà agricole del territori, tra agricoltori, allevatori, apicoltori e viticoltori. Basta solo che si tengano alla larga venditori “entici” e altre baggianate simili, che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio e la nostra cultura italica in generale.