Biella
E’ ora che i minorenni divengano maggiorenni
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana
Qualche notte fa, due ragazzini, minorenni, annoiandosi a morte, hanno pensato di darsi una botta di vita danneggiando il presepe allestito in piazza Vittorio Veneto. Sono stati identificati e, come sempre accade in questi casi, tutto finirà lì, proprio perché sono minorenni. Solo poche sere prima, un altro manipolo di giovinastri, aveva pensato che fosse particolarmente eccitante andare a strappare i fiori e le piantine fatte collocare dall’Avis in una delle rotonde di Candelo. Questi idioti invece non sono ancora stati identificati e forse non lo saranno mai poiché sembra che non ci siano telecamere in zona.
In entrambi i casi, spero non siano gli stessi che il Venerdì Santo scorso, avevano insultato e dileggiato i partecipanti alla Via Crucis fuori dal Duomo di Biella (certe cose le dimenticano i magistrati, non chi si è sentito ferito da parole e gesti che rimangono gravissimi).
Questi come altri episodi simili hanno un denominatore comune: quasi sempre a rendersi protagonisti di atti di vandalismo e provocazioni, sono dei minori che spesso riescono a farla franca e, comunque, sono anche consci del fatto di non poter essere legalmente perseguibili.
Ciò che lascia sconcertati è che al cospetto del ripetersi di gesti inqualificabili da parte delle cosiddette “baby gang” che riguardano tutta l’Italia, si leggono titoli come questo: “Coltelli e pistole, le nuove protesi dei ragazzini fragili” (La Stampa online di pochi giorni or sono). Pare quasi che si voglia giustificare con una non meglio identificata “fragilità”, il fatto che dei minorenni, spesso nel cuore della notte (dove sono le loro famiglie in quelle ore?), possano vagare per strade e piazze compiendo atti di puro vandalismo e azioni criminali che restano perlopiù impunite. In realtà, le vere protesi che sono venute meno, sono quelle che avrebbero dovuto consentire ai genitori di questi teppistelli di elargire loro qualche sonoro ceffone, anche a distanza. Non sarebbero stati schiaffi sprecati.
Purtroppo però, un vecchio adagio dice che la mela non cade mai lontano dall’albero, il che, tradotto, significa che se quelli sono i figli, quasi sempre i genitori sono anche peggiori. Forse è davvero il momento di pensare ad un abbassamento della maggiore età anche in Italia. Probabilmente non si ridurrebbe la frequenza di certi gesti, ma quanto meno i responsabili non potrebbero più rimanere impuniti.
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Ardmando
12 Dicembre 2024 at 12:47
Quei due idioti rappresentano un campione significativo di ciò che compone le ultime generazioni, cresciute a pane e socialnetwork, senza cultura, senza formazione, senza futuro. Figli di una generazione debole e rammollita, allevati da una scuola praticamente inutile che segue gli schemi di “ignoranza programmata” tanto cari a certa parte di politica nazionale e continentale. Privi di valori, privi di disciplina, armati della convinzione che a loro tutto sia dovuto perchè a casa e a scuola fanno quello che vogliono, certi che nessuno li può punire per evitare che chi educa passi dalla parte del torto. Compatisco loro e disprezzo chi ha permesso e permette che queste generazioni crescano con l’errata convinzione che tutto sia facile nella vita e che loro vivranno impuniti, viziati e coccolati per sempre. Poi la solida struttura della realtà della vita sbatte loro in faccia come un treno ad alta velocità e in lacrime corrono a piangere dallo psicologo, diventando così galline dalle uova d’oro per una professione assolutamente sopravvalutata. Le bravate le abbiamo fatte tutti, ma sapevamo cosa si poteva fare e cosa no e le conseguenze c’erano eccome e non le scordavi in fretta. Abbassare la maggiore età? No io la alzerei a 21 anni almeno ma esigerei la reintroduzione di tutto quello che c’era un tempo, in termini di severità dell’educazione e doveri verso la Patria, l’educazione civica come materia fondamentale per avanzare negli studi, e conseguenze nel percorso degli studi per azioni idiote o criminali commesse anche fuori dalla scuola. Mancano l’onore, il rispetto e l’orgoglio, mancano la disciplina e le punizioni. Non vengono puniti i criminali veri, figuriamoci se queste generazioni di rammolliti hanno paura delle conseguenze delle loro azioni. E lo stesso vale per i loro genitori, che devono essere responsabili civilmente e penalmente per l’idiozia dei loro figli.