BiellaPausa Caffè
Biella si crogiola tra puttanieri e spacciatori
Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana
Nella provincia di Biella pare si trovino a proprio agio puttanieri e spacciatori. Questo almeno è quanto emerge dalla recentissima indagine sulla criminalità pubblicata da Il Sole24Ore, riferita ai dati del 2024 e rilevata dal numero di denunce per ciascun reato, tra i diversi contemplati, per ogni 100mila abitanti.
Complessivamente Biella figura al 58° posto della graduatoria che riassume la media delle varie posizioni in cui ogni provincia si colloca per ogni tipologia di reato. Non molto confortante se consideriamo che in Italia le Province sono 106 e che i biellesi si sono sempre vantati di vivere in una provincia tranquilla. Biella si colloca anche al terzo posto in Piemonte, preceduta da Torino ed Alessandria (rispettivamente 6a e 36a nella graduatoria nazionale) e seguita da Asti, Vercelli e Cuneo (rispettivamente 64a, 87a e 98a nella graduatoria nazionale).
Ma veniamo ai nostri puttanieri, collocati alla voce “Sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile”. In base al numero di denunce per ogni 100mila abitanti, Biella è addirittura al quarto posto in Italia, andando a sfiorare un tristissimo podio; ma anche lo spaccio colloca il territorio biellese nei piani alti della classifica, assegnando al Biellese un inaspettato ottavo posto. Del resto, la provincia tessile non manca nella graduatoria della vergogna neppure con gli stupefacenti sequestrati (una decima posizione direi non del tutto sorprendente). Biella brilla poi anche per le denunce per estorsione (16a posizione su scala nazionale) e, diciamolo, fa la sua porca figura anche per le lesioni dolose (28a posizione) e per i danneggiamenti (31a piazza). Per i vari reati, in provincia di Biella, nel 2024, sono state presentate complessivamente 5mila 271 denunce. Per la cronaca, a condurre questa classifica delle ignominie sono nell’ordine Milano, Firenze e Roma mentre i fanalini di coda (beate loro!) sono le province di Oristano, Potenza e Benevento.
Appare evidente dunque che per l’incidenza della criminalità di ogni tipo le aree peggiori sono quelle metropolitane, il che non è sorprendente. Ma Biella non deve ringalluzzirsi troppo perché non è vero che le province più povere sono quelle ove si registra meno criminalità; la dimostrazione viene da Sondrio e Treviso, ove il tenore di vita è piuttosto elevato, ma che occupano rispettivamente le posizioni numero 102 e 101, quindi tra le province con il più basso indice di criminalità in assoluto. Giova ricordare, concludendo, che questo studio tiene conto del numero di denunce per ogni singolo reato per ogni 100mila abitanti e quindi non è una banale graduatoria del numero di reati commessi, che non potrebbe rendere un attendibile dato sull’incidenza della criminalità nel nostro Paese.
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Emerson
6 Novembre 2025 at 16:39
per il fatto degli spacciatori, non voglio essere retorico, ma il 90% degli spacciatori arrestati o segnalati nel biellese, e anche in tutta Italia, è di origine nord africana,e questo fenomeno è presente da 40 anni, quindi è un fatto oggettivo, che questa immigrazione, non ha fatto bene al nostro paese.
Bruno
6 Novembre 2025 at 16:51
però i consumatori chi sono? fosse per me gli spacciatori e le prostitute morirebbero di fame quindi significa che c e mercato alla grande
Emerson
6 Novembre 2025 at 23:42
hai un dato certo e provato,che gli utilizzatori di droga e i puttanieri, sono tutti italiani?
sicuramente, se questa gente non fosse nel nostro territorio, ci sarebbe meno gente che si droga,per il fatto della prostituzione, ti avviso, che la maggioranza di “magliacci” sono di etnia nigeriana, rumena, albanese e anche cinese.
sono passati gli anni 70 e 80 ,dove le prostitute erano quasi tutte “made in italy”, adesso ci sono le mafie straniere che fanno affari a casa nostra.
informati, e vedrai che è così.
Ettore
6 Novembre 2025 at 19:27
Nessuna retorica, africani (islamici) che spacciano, rubano, danneggiano e uccidono. E votano a sinistra. Serve una svolta autoritaria in Italia.
Luigi
6 Novembre 2025 at 21:55
Quando verrà ripristinata la pena di morte, vedrete come le cose cambieranno, fino ad allora saranno potretti e i mesi di pena, in Italia è come essere in un albergo di 2/3 stelle
Ardmando
7 Novembre 2025 at 8:39
E’ vero. I criminali in Italia non hanno alcun timore ne delle leggi ne tanto meno del sistema carcerario. Troppe comodità in carcere, troppo facile la vita, troppo leggere le pene, troppi sconti, troppe riduzioni di pena, troppe scarcerazioni soprattutto per gli assassini. Troppa impunità per giudici decerebrati che approvano riduzioni di pena e scarcerazioni. Occorre costruire un immagine di terrore per la legge, per le condanne e le carceri. E occorre tappare la bocca a chiunque ritenga a torto che chi è in carcere ha gli stessi diritti e privilegi di chi non delinque: una volta che sei in carcere, tu non esisti più. L’unico diritto che hai è quello di vivere. E anche in questo caso, se sei un mafioso, un assassino o uno spacciatore, devi essere privato anche di quella.
Nessuna pietà, nessuna redenzione. Solo la certezza che una volta in carcere ci resti e ne esci con le tue gambe se sconti TUTTA la pena (senza più alcuno sconto) oppure ne esci un una cassa di legno. Fine.
Filippo
7 Novembre 2025 at 8:45
Scusate. Ma da quale casa di cura mentale state scrivendo?
Gli onesti cittadini BIANCHI biellesi sono solo puri, casti, gran lavoratori, vero?
Ma dal vostro divano non vedete nulla.
Altro che niente retorica, vivete in un mondo bianco o nero, vivete nei vostri pregiudizi e ignoranza razziale.
Bruno
7 Novembre 2025 at 11:57
hai ragione Filippo forse vivono in un altro mondo sono tanti i biellesi che usano sostanze senza contare quelli che comprano psicofarmaci e sono rimbambiti basta leggere sopra cosa scrivono
Filippo
7 Novembre 2025 at 15:01
Si, si, quando …
Guardi le statistiche americane, invece di sparare c…..e
Ettore
7 Novembre 2025 at 15:20
E la vastità del cazzo che ce ne frega si può ammirare dalla cima del Monte Rosa? Non credo. La pena di morte per ripulire la Nazione e una svolta autoritaria per terrorizzare chiunque commetta crimini. Poi vediamo come va.
Bruno
7 Novembre 2025 at 16:59
la pena di morte a chi inneggia al duce o canta inni fascisti quella si ci vuole
Filippo
7 Novembre 2025 at 19:01
Io la vedo dal Monte Bianco. Lei è piccolo, piccolo …