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Assicurazione contro i diluvi?

Ecco “Pausa Caffè” di questa settimana, la rubrica curata da Giorgio Pezzana

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Dopo i recenti fatti alluvionali che hanno colpito l’Emilia Romagna, pare che il Governo stia pensando di istituire un’assicurazione sulla casa contro le catastrofi naturali. Se ne sta parlando con una certa assiduità e sembra che, al momento, l’unica perplessità sia rappresentata dall’ipotesi di rendere obbligatoria o meno questa nuova formula assicurativa.

Orbene, in un Paese in cui alle pompe di benzina si pagano ancora le accise per la guerra d’Etiopia e per il terremoto del Belice, non pare così strano che ci si possa inventare un nuovo balzello a carico dei contribuenti, vista la frequenza con la quale si ripetono eventi catastrofici che spesso provocano danni ingenti. Ma, a mio avviso, prima di arrivare a questo, dovrebbero essere chiariti alcuni punti che sembra siano rimasti troppo a lungo nel limbo di tempi ormai remoti.

Innanzitutto, dovrebbero essere abbattute tutte quelle abitazioni abusive costruite nel corso dei decenni, grazie alla compiacenza di amministratori corrotti, poiché non è pensabile che il sistema assicurativo (ma neppure lo Stato) si trovi nelle condizioni di dover risarcire chi, sia pure in epoche diverse, non abbia rispettato le leggi. Perché, se scatta l’assicurazione obbligatoria, delle due l’una: o il proprietario dell’abitazione abusiva si autodenuncia con tutto ciò che ne consegue o continua ad ignorare le leggi, non si assicura rischiando di essere scoperto e si fa carico di tutte le spese che potrebbero derivare da un eventuale evento catastrofico.

Sembra ovvio però che l’obbligatorietà dell’assicurazione, per quanto odiosa possa essere, è l’unica condizione che garantirebbe la stipulazione di un contratto assicurativo da parte di tutti i proprietari di case. Diversamente rimarrebbe in buona parte lettera morta e, a fronte di eventi catastrofici, ci si ritroverebbe nelle condizioni attuali, con gente privata delle proprie abitazioni e impossibilitata a provvedere al loro ripristino.

Sull’altro fronte, ci vorrebbero compagnie assicurative più trasparenti e non come quella di quel tale che dopo gli eventi alluvionali si è sentito rispondere che l’assicurazione copre i danni dovuti a precipitazioni che cadono dall’alto (grandine, neve, vento), ma non i danni provocati da esondazioni e/o danni conseguenziali alle precipitazioni stesse.

Poi c’è, come sempre, lo Stato che, arricchendo le assicurazioni, potrebbe ricavarne un ulteriore gettito fiscale, risparmiandosi per di più, almeno in parte, le spese straordinarie di ricostruzione derivanti dagli eventi catastrofici. In mezzo rimangono, come sempre, i cittadini onesti, che pagano le tasse sperando di ricevere dallo Stato quei servizi e quell’assistenza che, invece, sempre più, devono pagarsi ricorrendo alle assicurazioni.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Stefano

    26 Settembre 2024 at 8:02

    Pienamente concorde con la sua disamina. Purtroppo credo si arriverà a tutto ciò. Complimenti e grazie Stefano

  2. Ardmando

    26 Settembre 2024 at 15:19

    Francamente sono davvero stupito che nel 2024 ci siano ancora proprietari di case che non abbiano l’assicurazione sulla. Posso capire chi vive in affitto che giustamente può dire “la casa non è mia chissenefrega” anche se comunque una polizza casa assicura anche il contenuto da danni e furti. Ma essere proprietari di una casa e non avere l’assicurazione, specialmente in certe zone, è come giocare alla roulette russa con più di un proiettile nel tamburo. E non venitemi a dire che è una questione di costi, perchè risanare o ricostruire una casa o ricomprare tutto o buona parte del suo contenuto, costa molto di più del premio annuale. Renderla obbligatoria probabilmente è una forzatura, ma mettiamola così: lo Stato potrebbe non renderla obbligatoria, ma riconoscere degli sgravi fiscali apprezzabili a chi abita in zone fortemente soggette ad alluvioni e calamità. Un proverbio recita “aiutati che il ciel ti aiuta”. E’ vero che non arriverà mai alcun aiuto dal cielo, ma il senso è chiaro. L’amministrazione pubblica è certamente colpevole di inefficienza e immobilismo (e menefreghismo) ricordando che in anni e anni di governi locali e nazionali di orientamento sinistrofilo non è stato fatto NULLA per prevenire o limitare i danni causati dagli eventi catastrofici. Ciò nonostante la sinistra si sente la coscienza così tranquilla da permettersi di fare la paternale alla destra che governa. E’ vero che lo Stato è piuttosto assente, ma lo è in generale a prescindere al colore del governo.
    E dato che se da un lato è lecito per i cittadini elettori e pagatori di tasse aspettarsi quello che è giusto e lecito in tema di prevenzioni delle calamità, dall’altro lato è inconcepibile che un proprietario di casa non abbia l’assicurazione, sperando che sia sempre lo Stato a pagare tutto per tutti.

  3. Luigi

    26 Settembre 2024 at 21:01

    Direi che l’ultima inondazione in Emilia, da motivi da riflettere, sembra che la regione abbia preso parecchi euro, per sistemare gli effetti ideologici. Detto questo ritengo che le aree a rischio non dovrebbero essere abitate. Aiutati se vuoi essere aiutato,

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