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Abbattere i lupi per compiacere chi?

Ecco “Pausa Caffè”, la rubrica settimanale di Giorgio Pezzana

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Ci eravamo ormai abituati al “Viva il lupo!” anziché al vecchio “Crepi il lupo!” ogni qual volta qualcuno ci rivolgeva la frase augurale “In bocca al lupo”. Un cenno di compiacimento ed affetto nel nostro frasario per manifestare la soddisfazione che stavamo provando nell’apprendere che il leggendario lupo stava, poco a poco, riprendendosi i suoi spazi nei boschi e nelle foreste più vicine a noi.

Ed invece, in questi giorni, abbiamo appreso che una “delegazione di esperti provenienti dal VCO” pronunciatasi al cospetto della quinta Commissione regionale, avrebbe affermato l’esigenza di ridurre di almeno della metà la presenza di lupi nei nostri territori, aggiungendo il suggerimento di dotare di armi i pastori. Questi “esperti”, sicuramente ringalluzziti dal riordino del sistema venatorio al quale sta pensando il Governo e che, se passerà, coinciderà con una strage di selvatici senza precedenti, appartengono evidentemente alla schiera di coloro che hanno strizzato l’occhio alle lobby dei fabbricanti di armi e dei cacciatori.

Purtroppo, si tratta di due categorie di persone che per anni hanno vissuto la frustrazione di chi ha dovuto circoscrivere le proprie aspettative poiché, non tanto la politica quando un accresciuto senso di civiltà da parte della gente (soprattutto dei più giovani), aveva ridimensionato le pratiche venatorie e, conseguentemente, tutta la giostra di interessi economici che vi stanno intorno. Le lobby però sono potentati economici (ovviamente non solo negli ambiti delle armi e della caccia) e, ancor di più, sacche elettorali alle quali i partiti sanno di poter attingere in cambio di qualche concessione straordinaria che possa appagare appetiti repressi almeno quanto i rancori. Ed eccoli nuovamente schierati, armati di tutto punto, pronti ad abbattere qualunque cosa si muova nei boschi.

E’ curioso però, in tanti anni non sono riusciti a ridurre il numero dei porcastri (non sono cinghiali, va ricordato) che erano stati immessi nei boschi con una superficialità pari solo all’ignoranza di chi non aveva saputo prevedere cosa sarebbe accaduto ed oggi vorrebbero andare in forze a dimezzare i lupi. Con l’avallo complice di Roma e degli “esperti del VCO”.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Bruno

    29 Maggio 2025 at 17:02

    hai ragione le lobby delle armi e gli interessi che sono dalla parte che le vende sono enormi sparare ai lupi è un inizio di disastro ambientale

  2. Luigi

    29 Maggio 2025 at 21:43

    I pastori non vivono con i proventi del gregge, la lana no non vale nulla, gli agnelli pesano poco, I sacrifici dei pastori sono enormi, ma se la comunità europea togliesse gli incentivi a vari titoli non ci sarebbero i pastori, I Lupi servono a loro per farsi rimborsare le carcasse delle pecore morte per cause naturali

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