La forza della debolezza

BIELLA – Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un’occasione da non perdere per riflettere sull’insidia silente della violenza, in particolare ora che si stanno constatando gli effetti che la pandemia ha avuto sul nostro carattere. Studi condotti in tutto il mondo stanno rilevando un aumento dell’aggressività, fomentata dalle frustrazioni e dalle privazioni vissute negli anni delle restrizioni sociali.

L’isolamento, da cui si fatica ad uscire, genera depressione e rabbia, che può esplodere in ogni contesto, dalla scuola al lavoro sino dentro le mura domestiche.

Nessuno di noi è esente da questo allarme ed anche a Biella, come registrano i vari episodi di cronaca, si stanno notando i segni della deriva dell’equilibrio di tante persone.

In un contesto problematico, in cui il disagio è amplificato dagli effetti della lunga crisi che ci ha investiti, la violenza nei confronti dei soggetti considerati fisicamente più deboli può aumentare ulteriormente.

La rabbia va gestita, in primis ascoltandola per comprendere il bisogno che nasconde e per inibire le sue conseguenze, perché la violenza si combatte contrastando la crescita di atteggiamenti aggressivi e maschilisti e rieducando alla gentilezza ed al rispetto dell’altro.

Ognuno di noi, infatti, si sente amato solo quando può mostrare le proprie fragilità perché, come scrive Cesare Pavese, “tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l’altro se ne serva per affermare la sua forza” e se ci sentiamo amati, non abbiamo bisogno di alzare la voce o le mani su nessuno.

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