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Lei non sa chi sono io: Pietro Pajetta “Nedo”

La rubrica con cui Edoardo Tagliani racconta i titolari delle vie cittadine

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rubrica tagliani

Lui non era biellese, invece. Lo divenne d’adozione. E il motivo fu sempre la guerra.

Varesotto “quasi” Doc, vide la luce il 7 febbraio del 1914 nel piccolo comune di Taino, sulle rive de Garda proprio a cavallo tra Piemonte e Lombardia.

Se ne stava tranquillo in un ufficio della Stipel di Novara (per i non “boomer”, la vecchia Sip, poi Telecom, poi Tim) quando, anno domini 1935, venne chiamato alle armi e spedito a fare la guerra in Libia.

L’esperienza non deve essergli piaciuta un granché, dal momento che nel 1937, quando viene congedato con il grado di ufficiale, decide di espatriare illegalmente in Spagna per arruolarsi nelle “Brigate Internazionali”, unità militari di volontari stranieri che combattevano il regime di Francisco Franco.

Lì perde la mano destra e parte del braccio, ma è talmente convinto che dopo la “Retirada” (l’esodo dei miliziani antifascisti spagnoli verso le terre di Parigi, 1939), nel 1941 entra nella Resistenza francese, contribuendo ad organizzare l’Ftp (Francs Tirateurs et Partisans) quando le truppe di Berlino frangono la linea Maginot.

Proprio sotto la torre Eiffel viene arrestato come esponente del partito Comunista locale e riesce a rientrare in Italia solo nel luglio del 1943, dove viene incaricato (Brigata Garibaldi) di arrivare nel Biellese per organizzare la resistenza armata.

Diventa “Nedo”, il suo nome di battaglia. Prende il comando della Brigata e nomina suo vice Anello Poma (Italo). Combatte i repubblichini in Valle Cervo e perde le battaglie. Batte in ritirata e poi torna ad attaccare verso Andorno, ma a San Giuseppe di Casto una pattuglia tedesca lo trova.

Lui spara, loro sparano. Riesce a fuggire, ma morirà dissanguato nei boschi.

Il suo cadavere, coperto dalla neve, verrà trovato mesi dopo, al disgelo.

Ecco perché, da quel momento fino alla fine della guerra, la Brigata Garibaldi di Biella venne chiama “Brigata Nedo”.

Dal Maggiore a Novara, dalla Libia alla Spagna, dalle galere di Parigi alla Bursh.

Il Nedo. Al secolo, Pietro Pajetta.

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