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Lei non sa chi sono io

Lei non sa chi sono io: Nazario Sauro

Una nuova e interessante rubrica: i titolari delle vie raccontati da Edoardo Tagliani

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rubrica tagliani

Chissà che cosa pensò “la Nina”, al secolo Caterina Steffè, quando una mattina di agosto del 1916 ricevette l’ultima lettera di suo marito, impiccato a Pola il 10 di quello stesso mese per alto tradimento: «Cara Nina, non posso che chiederti perdono per averti lasciato con i nostri cinque bimbi ancora col latte sulle labbra (…). Cara consorte, insegna ai nostri figli che il loro padre fu prima italiano, poi padre e poi uomo».

Nicolò Sambo, classe 1880, crebbe a Capodistria. Non amava la scuola, che abbandonò presto per imbarcarsi su vascelli mercantili. A 20 anni già comandava imbarcazioni che attraccavano nei maggiori porti adriatici. Poi l’arruolamento nella Regia Marina, dove mise in pratica le sue attitudini di rivoluzionario, maturato nell’humus di una cultura mazziniana tinta d’Istria e Dalmazia. Dalle attività segrete in Albania, tra lo spionaggio e il trasporto clandestino di dissidenti, allo scoppio della Grande Guerra. Coinvolse pure il figlio dodicenne, Nino, che travestito da mozzo sui piroscafi procurava informazioni vere e ne spacciava di false.

Decisamente eclettico, inventò persino una boa-vedetta-sommergibile. Un aggeggio a forma d’uovo che ospitava a stento due uomini e si immergeva stando all’ancora per avvistare, senz’esser visto, scafi nemici. A lavoro fatto, veniva rimorchiato in porto dalle torpediniere del Re.

Era il luglio del 1916 quando si imbarcò sul Giacinto Pullino. Qualcosa andò storto e il sommergibile si incagliò poco prima di attaccare Fiume. Lo catturarono. Il suo futuro era già scritto: la forca.

«Caro Nino – scrisse al figlio -. Diedi a te, a Libero ad Anita a Italo ad Albania nomi di libertà (…). Io muoio (…), ma vi viene in aiuto la Patria che è il plurale di padre».

Quella volta non si firmò Nicolò Sambo, nome di fantasia che la Marina gli diede a copertura di una vita da spia, incursore, cospiratore, marinaio.

Usò il suo nome vero. Il nome di quel ragazzo che scelse armi e onde: Nazario. Nazario Sauro.

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