Welcome to Po(nte)llone

Hanno messo il ponte provvisorio a Pollone. Un evento epocale, di quelli che meritano il taglio alto sul giornale e almeno tre gruppi WhatsApp in fermento.

Montato in tempi record, roba che nemmeno nei cantieri della LEGO, ha subito scatenato la più nobile delle tradizioni locali: il mugugno organizzato.C’è chi dice che potevano farlo prima, magari nel ’98, quando ancora si credeva nei progetti a lungo termine.

C’è chi rimpiange il vecchio ponte, quel glorioso reperto d’archeologia stradale, che bastava una “bella manutenzione” e durava altri cent’anni, come le nonne.

E poi i più tecnici, quelli che con tono grave e sguardo da ingegnere mancato si chiedono: “Ma siamo sicuri che regge?” (detto ovviamente mentre ci passano sopra, a passo d’uomo e con il freno tirato).

Il ponte, nel frattempo, sta lì. Non chiede nulla. Tiene insieme due sponde e centinaia di opinioni contrarie. È provvisorio, certo. Ma anche le lamentele ormai sono diventate strutturali.

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