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E caccia sia

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere

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Anche quest’anno, con l’arrivo della terza domenica di settembre, su tutto il territorio regionale piemontese inizierà l’attività venatoria programmata.

Anche se ormai il fascino degli scorsi anni per questa fatidica giornata è un po’ venuto meno, è comunque un giorno importante per il popolo dei cacciatori. Ormai si caccia tutto l’anno sotto forme diverse che, a seconda delle situazioni, si chiamano “contenimento”, piuttosto che “depopolamento” e i cacciatori, a secondo dell’azione, diventano bioregolatori piuttosto che tutor.

Quest’anno, purtroppo, avremo un ospite sgradito e mi riferisco alla novità dello scorso 9 settembre dove l’UE ha emesso un nuovo regolamento relativo all’emergenza Peste Suina Africana, coinvolgendo in zona restrizione I anche undici comuni del basso biellese (Castelletto Cervo, Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Gifflenga, Massazza, Mottalciata, Roppolo Salussola, Villanova Biellese, Viverone e Zimone). Questa “sorpresona” a quattro giorni dall’apertura della caccia farà sì che in quei territori non si potrà cacciare il cinghiale finché le istituzioni (Provincia di Biella, Asl di Biella, GOT e ATC-CA Biella1) non predisporranno una serie di misure indispensabili per partire con la caccia.

E qui viene subito in mente una serie di riflessioni: era davvero indispensabile farlo a ridosso dell’apertura della caccia? Ormai da un paio d’anni la Regione Piemonte ha emanato provvedimenti per incentivare il depopolamento della specie cinghiale, il Governo italiano ha modificato la legge in materia, la 157/92, portando a quattro mesi il periodo di caccia al cinghiale, azioni che sono state recepite dal mondo venatorio che ha dato la sua piena disponibilità alle Autorità Provinciali e Regionali, operando in tal senso e, però purtroppo per ora, grazie al provvedimento della UE, in questi undici comuni le doppiette resteranno al palo.

Ci sarà una levata di scudi sul fatto che inizierà la caccia, e il popolo dei anti caccia inizierà la solita propaganda denigratoria. Voglio ricordare che solo grazie ai cacciatori, bioregolatori, tutor, o come meglio vogliamo chiamarli, nel solo territorio biellese lo scorso anno sono stati prelevati circa tremila cinghiali, cosa che non sarebbe capitata usando tutti quei metodi fantasiosi che spesso il mondo ambientalista va millantando insomma, solo grazie al PIOMBO i cinghiali diminuiscono e solo grazie alla costante, puntuale e sostanziale presenza del popolo venatorio si riescono a contenere.

Chiudo con un particolare ringraziamento al popolo dei cacciatori che si prodiga gratuitamente e costantemente, 365 giorni l’anno a supporto delle istituzioni per contenere la specie “cinghiale”, pagandosi ogni tipo di spesa e incassando spesso e volentieri solo insulti e accuse infondate da chi vorrebbe abolire la caccia e che spesso, quando capita a lui un incidente stradale contro un selvatico, o un danno al proprio prato inglese, diventa il più esaltato fautore della soppressione degli animali cosiddetti “nocivi”.

In bocca al lupo, cari colleghi cacciatori. Andiamo avanti ignorando le solite calunnie anticaccia. Come diceva Ernest Hemingway, “spiegare il gusto della caccia a uno che ne è nato privo, è come spiegare il colore a un cieco”. Ad maiora.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    16 Settembre 2024 at 8:44

    Piena solidarietà ai cacciatori, in particolare alla loro opera di contenimento delle specie dannose. Come detto nell’articolo (e come sostengo da anni) la piaga è costituita dai cinghiali, che in più ora sono veicolo della peste suina, quindi una ragione in più per eliminare completamente la popolazione dei cinghiali da tutto il territorio regionale. Oltre ai danni economici che già vengono causati da questa specie, oltre alla serie infinita di incidenti stradali causati da questa specie (alcuni anche fatali per i malcapitati automobilisti) da qualche tempo si è aggiunto il danno devastante della peste che impatta allevatori e consumatori. Occorre incentivare la completa eradicazione dei cinghiali, occorre rimborsare le spese sostenute dai cacciatori. Personalmente la levata di scudi sarà SEMPRE a favore dei cacciatori e mi unisco ai ringraziamenti espressi dal sig. Dellarovere.

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