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Caccia, oltre i pregiudizi: non siamo criminali

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere

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Con l’apertura della nuova stagione venatoria, puntualmente si riaccendono le polemiche. Come ogni anno, la caccia diventa bersaglio di accuse spesso generiche, quando non profondamente distorte. C’è chi tenta di screditare una passione che, per migliaia di italiani, è anche una disciplina regolamentata e rispettosa delle leggi.

Purtroppo anche quest’anno si sono verificati alcuni incidenti: tre cacciatori hanno perso la vita nell’arco di una sola settimana. Un fatto grave e che merita rispetto, ma che va anche analizzato in maniera razionale. La caccia, come qualunque altra attività, sportiva, lavorativa o ricreativa, comporta dei rischi. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: gli incidenti venatori restano statisticamente rari, e non certo paragonabili ad altre categorie di incidenti, come quelli stradali.

Per dare un’idea più precisa, basti considerare che in Italia circolano circa 41 milioni di veicoli. Nel 2024, gli incidenti stradali hanno causato 3.030 vittime e oltre 233.000 feriti. Questo equivale a una percentuale di circa 0,00007. Nello stesso anno, i cacciatori italiani erano circa 700.000, con 14 incidenti mortali in tutta la stagione: una percentuale di 0,00002. Numeri che dovrebbero far riflettere, soprattutto chi propone, sull’onda emotiva, la sospensione della caccia per motivi di “sicurezza pubblica”.

Proposte come quella di un’anonima consigliera regionale piemontese, appartenente ad AVS, che ha recentemente invocato uno stop alle attività venatorie, appaiono più ideologiche che fondate su dati oggettivi. È giusto preoccuparsi per la sicurezza, ma occorre farlo con equilibrio e senza cedere a facili demonizzazioni.

La caccia non è il far west e l’immagine del cacciatore “scellerato”, che spara nei cortili o a distanze inferiori a quelle previste dalla legge, è una caricatura stanca e lontana dalla realtà. I cacciatori italiani, per poter esercitare l’attività venatoria, devono essere in possesso di un porto d’armi rilasciato solo dopo una rigorosa certificazione di idoneità psicofisica da parte delle ASL, oltre che di una fedina penale immacolata. Non esattamente l’identikit del delinquente.

Dietro ogni licenza c’è una procedura severa, un addestramento specifico e una conoscenza profonda del territorio. Non a caso, i cacciatori collaborano da anni con le autorità locali per il contenimento della fauna selvatica, in particolare del cinghiale, una specie ormai fuori controllo in molte aree del Paese.

È curioso notare come spesso gli stessi cittadini che chiedono lo stop alla caccia siano poi i primi a invocare interventi urgenti contro i danni causati dagli animali selvatici, dalle coltivazioni devastate agli incidenti stradali. Si grida alla difesa del “Bambi” e dell’“uccellino cinguettante”, ma si chiede lo sterminio dei cinghiali quando questi rovinano il giardino sotto casa.

Negli ultimi decenni la caccia ha resistito a due referendum abrogativi e a numerose proposte di legge mai approvate dalla Corte Costituzionale. Eppure, una parte dell’opinione pubblica continua a condurre una crociata contro i cacciatori, alimentando un clima di diffidenza e ostilità.

A volte anche le forze dell’ordine contribuiscono a questo clima, elevando verbali che vengono poi annullati o archiviati, senza che i media diano spazio alla notizia della loro smentita. In compenso, l’accanimento mediatico si concentra spesso su episodi isolati, dando un’immagine distorta della realtà.

Noi cacciatori esistiamo, rispettiamo le leggi e svolgiamo, spesso nell’ombra, un compito utile per la collettività. Senza il nostro contributo, la gestione di alcune specie diventerebbe incontrollabile. Siamo stanchi di essere bersaglio di campagne diffamatorie e ideologiche.

Forse un giorno, chi oggi ci accusa senza conoscere davvero il mondo venatorio, sarà chiamato a gestire l’emergenza fauna selvatica con metodi alternativi. Magari con il battipanni o spargendo sale sulla coda degli animali, come si diceva una volta. Noi, intanto, continueremo a fare la nostra parte, in silenzio, con rispetto e responsabilità.

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19 Commenti

1 Commento

  1. .Bruno

    13 Ottobre 2025 at 16:54

    io armerei gli animali , meno i cinghiali

  2. Ardmando

    13 Ottobre 2025 at 18:42

    Dellarovere centra sempre il punto dei discorsi in modo preciso. La caccia è una necessità, i nazianimalari se ne facciano una ragione.

  3. Pietro

    13 Ottobre 2025 at 19:47

    Mette dati e non sa capirli… La caccia fa morti in pochi mesi all’anno, per poche ore al giorno, li paragona a 40 milioni di auto che girano tutto l’anno. La caccia è un hobby, quale hobby contempla rischi e pericoli di morte in questo modo? Non starà mica paragonandola ad un lavoro, vero?

    • Spillo

      13 Ottobre 2025 at 21:38

      Concordo, la caccia a ugulati o animali che devastano, è doveroso anche se la colpa deve ricadere sull’uomo, l’uccisione di volatili o altri animali é crudeltà, anche loro sono consenzienti, ucciderli è essere cannibali. A proposito di ugulati, tutte le sere, circa 20 tra adulti e giovani, vengono a devastare il mio prato, ma i famigerati cacciatori, passano tutte le mattine a vedere i danni, ad oggi non ne hanno preso 1.

    • steap63

      14 Ottobre 2025 at 22:46

      Più che hobby …. è una lobby.In effetti spara dati che non sono paragonabili.

  4. Emerson

    13 Ottobre 2025 at 22:52

    io ai cacciatori, oltre che per volatili e ungulati, darei il permesso di caccia ,nelle nostre città,per sopprimere delinquenti, stupratori, spacciatori e scarti della società.

  5. Francesca

    14 Ottobre 2025 at 0:42

    ogni volta che scrive perde un’occasione d’oro per tacere…e fare più bella figura

  6. .gigi

    14 Ottobre 2025 at 7:34

    Emerson secondo me è malato mentale o tra quelli che descrive che bisogna cacciare

  7. Ardmando

    14 Ottobre 2025 at 8:09

    Che bello! I commenti sono la fiera (o lo zoo) del disagio. Nazianimalari da salotto e opinionisti della tazza del cesso.
    Patetici, come sempre ma estremamente ridicoli, per il divertimento di molti. Gente (o gentaglia) che non sa NULLA della caccia e sente il bisogno di esprimere un giudizio, ovviamente negativo senza alcun motivo. Poi c’è sempre in mezzo bruno/gigi/arnoldo/sonio che però è affetto dalla demenza senile aggravata dal comunismo, morbo che è pari alla peste.

  8. Emerson

    14 Ottobre 2025 at 10:10

    quindi ,secondo voi, è da malato mentale pensare che le nostre città, sarebbero più vivibili senza questa gentaglia?
    i malati di mente siete voi……
    vorrei vedere se stuprerebbero le vostri mogli o figlie, se per una rapina vi ucciderebbero un vostro caro….

    • .Bruno

      14 Ottobre 2025 at 11:33

      Armando lo scarto della società parla di comunismo ma è proprio malato in toscana sono di sinistra e vanno a caccia, io ritengo che con i supermercati pieni di ogni genere di carne andare a caccia per arricchire le lobby delle armi sia da stupidi andate a fare una passeggiata che è meglio che uccidere animali indifesi

      • Ardmando

        14 Ottobre 2025 at 12:34

        Povero bruno/gigi/arnoldo/sonio è evidente che la demenza senile è ormai parte integrante del tuo (piccolo) cervello. Anche provando a rileggere le tue farneticazioni per trovarvi un senso, non ci si riesce. Sgrammaticato e stupido.

  9. .gigi

    14 Ottobre 2025 at 11:17

    si secondo me non stai bene non è con la violenza che arretra la delinquenza ma con la democrazia poi chi uccide o strupa è sia bianco che nero tu sei nazista e dietro al tuo pensiero c e un disagio tuo e quindi curati

    • Ardmando

      14 Ottobre 2025 at 12:35

      bruno/gigi/arnoldo/sonio cambiano i nomi ma il disagio mentale resta lo stesso (essendo la stessa persona) e le medesime farneticazioni sgrammaticate.

      • .Bruno

        14 Ottobre 2025 at 13:43

        certo che per essere intelligenti come te Armando basta la prima elementare il tuo disagio mentale si legge in ogni tua affermazione sei uno scarto della societa

        • Ardmando

          14 Ottobre 2025 at 17:23

          E il pensionato comunista non sa fare altro che scimmiottare le parole dei commenti degli altri. Un po’ di originalità, suvvia. Smettila di copiare le mie parole solo perchè tu da semi analfabeta, non sei in grado di produrre pensieri tuoi. Sai solo usare nomi diversi per firmare i tuoi commenti.

  10. steap63

    14 Ottobre 2025 at 22:43

    Definire sport la caccia mi sembra veramente paradossale e definire i cacciatori fondamentali per regolare la fauna mi sembra pretestuoso.Ma è ovvio che l’articolista tiri acqua al suo mulino.Tanto i cacciatori la cui età media è sempre più alta, si autoestingueranno e inoltre molti di questi soggetti non hanno il minimo rispetto delle regole.In quanto al solito teatrino dri commenti tra fascisti e comunisti siete patetici ma fate comunque ridere. Riuscite a mettere in politica qualunque argomento…. dalla caccia alla lippa….

    • Ardmando

      15 Ottobre 2025 at 8:06

      E onestamente non ce ne frega un cazzo dei tuoi commenti senza senso.

      • .Bruno

        15 Ottobre 2025 at 15:20

        e a noi di cosa dice Armando ancora meno di un cazzo è demente

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