Idee & Consigli
Quando la spedizione non è un costo: l’analisi dei margini che i piccoli e-commerce ignorano (e che sta limitando la loro crescita)
È il paradosso della logistica: più vendi, più spendi. Può sembrare un’assurdità, ma per molti piccoli e-commerce è la realtà quotidiana. Ogni ordine spedito è un costo vivo e immediato, mentre il margine — spesso già ridotto al minimo — si assottiglia con ogni pacco che lascia il magazzino. Non sorprende che la spedizione venga vissuta come un freno, o addirittura come un problema da tagliare. Ma è proprio qui che si nasconde l’errore più grande: pensare alla logistica solo come a un costo, invece che come a una leva strategica per aumentare il fatturato.
La verità è che le spese di spedizione non sono una tassa da pagare al corriere, ma uno strumento potente per influenzare il comportamento d’acquisto. Se gestite con intelligenza, possono trasformarsi in un moltiplicatore di profitti, anche — e soprattutto — per chi non ha i volumi dei grandi marketplace. Oggi, grazie alle moderne tecnologie, è possibile integrare perfettamente le strategie più complesse nei propri flussi di valoro automatizzando gran parte dei processi.
Un esempio è ecoparcel, che semplifica la logistica e aiuta a trasformare la spedizione da costo a opportunità. Grazie a un sistema di automazione intelligente, è possibile impostare regole personalizzate per ogni scenario, monitorare i costi in tempo reale e ottimizzare continuamente la strategia di spedizione.
Le spedizioni non sono sol06o un costo: come trasformarle in un fattore di crescita
Molti piccoli e-commerce guardano alle spese di spedizione con lo stesso approccio con cui si affrontano le bollette: un costo fisso, da ridurre al minimo e da tenere fuori dai prezzi per non spaventare il cliente. Ma questo approccio difensivo è miope e controproducente. La spedizione è una leva psicologica formidabile, capace di orientare le scelte d’acquisto molto più di uno sconto.
Il trucco sta nel cambiare prospettiva: non chiedersi quanto costa spedire, ma quanto si può guadagnare usando la spedizione come leva per aumentare il valore medio dell’ordine (AOV) o la frequenza di acquisto. In altre parole, smettere di considerare la logistica come una tassa da pagare e iniziare a trattarla come un investimento con un ritorno misurabile.
Il valore medio dell’ordine (AOV): la soglia che cambia tutto
Impostare la spedizione gratuita solo sopra una certa soglia di spesa è una delle strategie più semplici e potenti per aumentare il valore medio dell’ordine (AOV). Ma non basta scegliere una cifra a caso: la soglia deve essere calibrata con precisione chirurgica, tenendo conto dei margini, dei costi fissi e delle dinamiche psicologiche del cliente.
Per esempio, se il valore medio del carrello è di 35 euro e la spedizione è gratuita sopra i 50, molti clienti aggiungeranno un prodotto extra per raggiungere la soglia. Il risultato? Un aumento immediato del fatturato, senza toccare i prezzi e senza erodere i margini con sconti generalizzati.
Ma c’è di più: un ordine più grande significa anche un cliente più soddisfatto, che ha percepito di aver ottenuto un vantaggio reale. E un cliente soddisfatto è molto più propenso a tornare, a lasciare una recensione positiva e a trasformarsi in un ambasciatore del brand.
Il Customer Lifetime Value (CLV): guardare oltre il primo ordine
La tentazione di ridurre le spese di spedizione al minimo è forte, soprattutto quando i margini sono risicati. Ma è un errore che può costare caro nel lungo periodo. Il vero valore di un cliente non si misura con il primo ordine, ma con il Customer Lifetime Value (CLV): la somma di tutti gli acquisti che farà nel tempo.
Offrire una spedizione rapida e gratuita, anche a costo di sacrificare parte del margine iniziale, può essere un investimento redditizio se serve a fidelizzare il cliente e ad aumentare la frequenza di acquisto. In altre parole, il costo della spedizione deve essere valutato non sull’ordine singolo, ma sull’intero ciclo di vita del cliente.
L’importanza di fare i conti: un esempio concreto
Supponiamo che il costo medio di spedizione sia di 5 euro, il margine lordo per ordine sia del 30% e il valore medio del carrello sia di 40 euro. Se si offre la spedizione gratuita sopra i 50 euro, e il 60% dei clienti decide di aumentare la spesa per raggiungere la soglia, il nuovo valore medio del carrello sale a 48 euro.
Ecco come cambia il margine:
- Senza soglia: 40 euro x 30% = 12 euro – 5 euro (spedizione) = 7 euro di margine per ordine
- Con soglia: 48 euro x 30% = 14,4 euro – 5 euro (spedizione) = 9,4 euro di margine per ordine
Con un aumento del 34% del margine per ordine, la spedizione gratuita non è più un costo, ma un investimento che si ripaga da solo.
Le opzioni di consegna come leva di marketing
Non tutte le spedizioni devono essere gratuite. Offrire più opzioni di consegna, con prezzi e tempi diversi, permette di segmentare il mercato e di soddisfare esigenze diverse. Alcuni clienti sono disposti a pagare di più per una consegna express, altri preferiscono risparmiare aspettando qualche giorno in più.
La chiave è comunicare in modo chiaro e trasparente, spiegando il valore di ogni opzione e lasciando al cliente la libertà di scegliere. Anche in questo caso, la spedizione diventa una leva di marketing, non un costo da nascondere.
La gestione dinamica delle tariffe di spedizione
Le tariffe di spedizione non devono essere fisse. Possono variare in base al peso, al volume, alla destinazione o al valore dell’ordine. Una gestione dinamica delle tariffe, basata su regole precise e automatismi intelligenti, permette di ottimizzare i costi e di offrire sempre la soluzione più conveniente per il cliente.
Per esempio, si può offrire la spedizione gratuita solo su determinati prodotti, solo in determinate zone o solo in determinati periodi dell’anno. Oppure si può applicare un costo fisso per ordini sotto una certa soglia e una tariffa variabile per quelli sopra.
Conclusioni: la spedizione come leva di crescita
La spedizione non è un costo fisso, ma una leva di crescita. Usata con intelligenza, può aumentare il valore medio dell’ordine, fidelizzare i clienti e migliorare la redditività complessiva del business. Ma per farlo serve una strategia chiara, basata su dati reali e su strumenti tecnologici avanzati.
In un mercato sempre più competitivo, dove i margini sono sotto pressione e le aspettative dei clienti sono altissime, non basta più ridurre i costi. Bisogna imparare a investire in modo intelligente, trasformando ogni euro speso in un euro guadagnato. E la spedizione, se gestita nel modo giusto, è uno degli investimenti più redditizi che un e-commerce possa fare.
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