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Povertà estrema: come l’accesso all’istruzione può contrastare il fenomeno

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Povertà
Povertà (© Depositphotos)

Secondo i dati più recenti diffusi dalla Banca Mondiale, quasi 700 milioni di persone vivono attualmente in una condizione di povertà estrema, ovvero con meno di 2,15 dollari al giorno.

Si tratta di una soglia che definisce la forma più grave di deprivazione, in cui vengono a mancare beni e servizi essenziali per la sopravvivenza, come cibo, acqua potabile e assistenza sanitaria.

Questa condizione riguarda in modo particolare i Paesi del Sud del Mondo. Nell’Africa subsahariana, per esempio, si concentra il 67% della popolazione mondiale in povertà estrema, nonostante quest’area rappresenti solo il 16% della popolazione globale.

Le conseguenze sociali, sanitarie ed economiche sono devastanti, specialmente per i più piccoli: oltre la metà delle persone in povertà estrema sono infatti bambini, secondo lo Human Development Report 2024 dell’UNDP.

Le principali cause della povertà estrema

Le cause della povertà estrema sono molteplici e spesso strettamente interconnesse. In diverse aree del mondo, per esempio, i conflitti armati e le crisi politiche hanno distrutto infrastrutture, rallentato lo sviluppo economico e costretto milioni di persone alla migrazione forzata, privandole di ogni punto di riferimento.

A questi fattori si sommano gli effetti sempre più evidenti dei disastri ambientali e del cambiamento climatico, che compromettono la sicurezza alimentare, mettono a rischio l’accesso all’acqua potabile e aggravano l’insicurezza abitativa.

In molti contesti, la debolezza delle istituzioni pubbliche impedisce di garantire servizi essenziali e di redistribuire le risorse in modo equo, lasciando ampie fasce della popolazione prive di ogni forma di tutela.

La povertà estrema, inoltre, tende a perpetuarsi: le famiglie che vivono in condizioni di grave precarietà hanno meno possibilità di investire nella salute e nell’istruzione dei propri figli, alimentando un circolo vizioso difficile da spezzare e che finisce per colpire le nuove generazioni fin dalla nascita.

L’importanza dell’istruzione

Tra tutti gli strumenti a disposizione per contrastare la povertà estrema, l’istruzione è senza dubbio uno dei più impattanti. Garantire l’accesso a un percorso scolastico completo e di qualità significa offrire ai bambini e agli adolescenti l’opportunità di acquisire competenze fondamentali per migliorare le proprie condizioni di vita e contribuire al benessere della comunità in cui vivono.

Un’educazione adeguata rappresenta infatti la base per l’emancipazione sociale ed economica, dato che contribuisce a favorire l’accesso a un lavoro dignitoso, a determinare una maggiore consapevolezza dei propri diritti e a conquistare un’autonomia decisionale più solida. A livello collettivo, l’istruzione contribuisce a rafforzare i sistemi democratici, a ridurre le disuguaglianze e a promuovere una crescita economica sostenibile.

Per questo motivo, il diritto allo studio è considerato un elemento chiave dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che lo inserisce tra i suoi obiettivi fondamentali per lo sviluppo sostenibile.

Come favorire l’accesso all’istruzione nei Paesi del Sud del Mondo

Per garantire un’istruzione di qualità servono politiche inclusive, interventi di pianificazione territoriale, programmi di sostegno per le famiglie più fragili e una rete scolastica capillare e funzionale.

Nei Paesi del Sud del Mondo, tuttavia, numerosi ostacoli socioeconomici e strutturali – come la mancanza di strutture sicure e le distanze elevate da percorrere per raggiungere gli edifici scolastici – rendono ancora oggi estremamente difficile l’accesso alla scuola, soprattutto nelle aree rurali e più isolate.

In simili contesti, l’impegno delle organizzazioni internazionali indipendenti è spesso determinante per colmare le lacune lasciate dai sistemi nazionali. Ne costituisce un esempio ActionAid che, grazie alle sue molteplici iniziative, si impegna costantemente per garantire il diritto all’istruzione per tanti bambini del Sud del Mondo.

L’impegno di ActionAid per favorire l’accesso all’istruzione

Tra gli interventi principali di ActionAid ci sono senza dubbio i programmi di adozione a distanza, con cui è possibile supportare in modo continuativo i più piccoli, le famiglie e le comunità in cui vivono, così da contribuire a offrire loro la speranza per un futuro migliore.

Ne costituisce un esempio la storia di Joa, una bambina che, grazie al supporto di ActionAid, attualmente frequenta la scuola, il Centre Development Centre nel pomeriggio e può sognare di diventare una dottoressa per aiutare chi è in difficoltà.

Accanto al sostegno a distanza spiccano anche tanti altri progetti concreti sul territorio, volti a migliorare le infrastrutture scolastiche, garantire condizioni adeguate di apprendimento e coinvolgere le comunità nella tutela dei diritti dell’infanzia.

Attualmente, è per esempio in corso un’iniziativa di ActionAid in Zimbabwe, nel distretto di Lusulu, che mira alla ricostruzione della scuola primaria di Kapale, con l’obiettivo di offrire un ambiente sicuro, attrezzato e inclusivo.

L’intervento prevede di raccogliere donazioni fino a 150.000 euro per la realizzazione di una nuova struttura scolastica, l’apertura di una scuola materna, l’installazione di un impianto idrico e di servizi igienici, la creazione di un orto didattico, l’accesso a internet tramite rete Wi-Fi e la costruzione di alloggi per gli insegnanti. Un progetto che andrà a interessare oltre 300 bambini e che promette di avere un impatto su tutta la comunità locale.

Un’azione concreta contro le disuguaglianze

Attraverso azioni continuative, come le adozioni a distanza, e progetti mirati, come la costruzione di nuove scuole, si possono costruire basi solide per un futuro migliore, in cui l’istruzione non costituisce più un privilegio, ma un diritto garantito a tutti.

Permettere a ogni bambino di frequentare la scuola, ricevere un’educazione di qualità e sviluppare il proprio potenziale significa combattere le disuguaglianze che ostacolano lo sviluppo delle comunità, andando a contrastare alla radice gli effetti della povertà estrema.

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