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Devastante incendio in Val Grande – FOTO

Dalle prime valutazioni sembra che l’innesco sia dovuto all’uomo

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Devastante incendio

Devastante incendio di probabile origine colposa nella zona centrale del Parco Nazionale della Val Grande.

Ad essere interessata, nel pomeriggio di ieri, venerdì 30 aprile, è stata l’area al di sopra dell’Alpe Busarasca, che comprende una zona di faggeta.

Devastante incendio nel Parco nazionale della Val Grande

Alcuni cittadini hanno tempestivamente segnalato l’incendio ai responsabili dell’Ente Parco e questo ha permesso l’immediata mobilitazione delle squadre di pronto intervento, entrate rapidamente in azione per spegnere le fiamme e limitare i danni all’ambiente naturale.

“Grazie a tutte le persone intervenute per risolvere la situazione”

Luigi Spadone, presidente del Parco Nazionale della Val Grande, ha ringraziato “in primo luogo tutti coloro che stanno intervenendo e stanno lavorando per risolvere la situazione: i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, i volontari dell’AIB (Anti Incendio Boschivo) e la protezione civile”.

“In un mondo dove il cambiamento climatico crea situazioni che possono aggravare moltissimo situazioni come queste con aridità straordinarie – ha aggiunto -, almeno da quel punto di vista la situazione in questo periodo di intense precipitazioni è favorevole a una soluzione tempestiva e positiva del problema grazie soprattutto alle forze in campo. Ma chiediamoci cosa sarebbe potuto succedere in condizioni di aridità o di forte vento”.
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Incendio probabilmente provocato dall’uomo

Dalle prime valutazioni sembra che l’innesco sia dovuto all’uomo e quindi, come minimo, di natura colposa.

“La Val Grande – prosegue Spadone – è territorio di estremo valore naturalistico e fragile, dobbiamo impegnarci tutti per rispettarlo. Le regole sono fatte per evitare situazioni di pericolo a persone e animali e difendere il valore che il Parco custodisce!”

Il Parco Nazionale della Val Grande, da sempre impegnato in un’opera di sensibilizzazione dei fruitori dell’area, coglie l’occasione per ricordare che la legge vieta esplicitamente l’accensione di fuochi all’aperto sul territorio dell’area protetta, anche in assenza dei divieti legati alla siccità. Situazione, quest’ultima, relativa anche ai cambiamenti climatici e alla conseguente aridità, che aumenta ulteriormente i rischi di incendio, rendendo necessarie tutte le possibili precauzioni.

Il comportamento dei fruitori della montagna deve essere rispettoso delle regole e delle buone pratiche per evitare pericoli inutili.

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