Eventi & Cultura
Volti vecchi e nuovi per i 200 anni della “Passione di Sordevolo”
Sono duecento anni di Passione per Sordevolo. Con una cadenza quinquennale, dal 1815 il paese mette in scena la parte finale della vita terrena del Cristo: dall’Ultima Cena alla Resurrezione. Partendo da un testo in versi del XV secolo che, attribuito a Giuliano Dati cappellano romano, è giunto misteriosamente a Sordevolo.
Sono duecento anni di Passione per Sordevolo. Con una cadenza quinquennale, dal 1815 il paese mette in scena la parte finale della vita terrena del Cristo: dall’Ultima Cena alla Resurrezione. Partendo da un testo in versi del XV secolo che, attribuito a Giuliano Dati cappellano romano, è giunto misteriosamente a Sordevolo.
Si tratta del più grande spettacolo corale d’Italia interpretato da attori dilettanti, da giovanissimi e meno giovani. Ma, cosa più importante, si tratta di un evento che da due secoli coinvolge un’intera comunità, per la verità piccola. Sono 1325 i sordevolesi, ma per la Passione sembrano moltiplicarsi, tanta è la loro operosità nell’organizzarla. Tutto è interamente realizzato con le sole risorse umane e tecniche locali: la scenografia, la regia, i costumi, l’allestimento delle scene e gli apparati. L’Associazione teatro popolare di Sordevolo ci lavora già dal 2010, anno dell’ultima edizione, perché per questo bicentenario le attese sono molte.
Soprattutto da un punto di vista di partecipazione: la Passione 2015 vedrà sicuramente aumentare il pubblico estero, sia per l’adesione all’Europassion e sia per la convenzione col tour operator americano Central Holiday. Altra cosa che fa sperare in un grosso seguito di pubblico è il fatto che si tratta della più grande Passione del 2015. Quella di Oberammergau che ha cadenza decennale si svolgerà infatti solo nel 2020.
Tuttavia, la presenza o meno di pubblico estero o di vip interessano sino a un certo punto. Quello che conta è lo spirito di quest’evento, lo dice molto chiaramente una delle tre Procula, Elisa Cerra: «Per noi ogni spettatore è importante. La Passione ti entra dentro e unisce molto il paese».
Alla presentazione ufficiale degli attori questa è l’atmosfera che si respira. E prima dello scatto della foto di gruppo degli attori principali, l’addetto stampa dell’associazione Andrea Caprio ricorda a tutti: «La regola è condividere e parlare di Passione». Un promemoria superfluo per la nuova Madonna, Givone Lorena, impiegata di 44 anni, che infatti afferma: «È bello ritrovarsi e scalpitiamo. Tutto il paese è coinvolto. Avevo in mente già da tempo di interpretare il ruolo di Maria, ma gli anni precedenti non me la sentivo. L’ho dovuto maturare». Invece, Marco Caldi, Gesù per la seconda volta, dice: «Stavolta so cosa mi aspetta», riferendosi al tour de force di prove a cui sarà sottoposto. Poi c’è anche chi affronta tutto per la prima volta. Come Rebecca Farina, una bambina di cinque anni che interpreterà l’Angelo del Calice nella Passione dei piccoli: «Per me è tutto nuovo, non so come sarà, la scorsa edizione avevo solo sette mesi».
Una tradizione che si tramanda e travolge, che va anche al di là della fede. E che ormai attrae a sé anche i non sordevolesi. Uno dei Cattivi Ladroni è ad esempio Alberto Fenoglio di Sandigliano e ci tiene a precisare: «Sono orgoglioso di far parte di qualcosa che è motivo di vanto non solo per Sordevolo, ma per tutto il territorio biellese – e aggiunge – sono entrato per caso, perché si erano fatti male alcuni attori. Certo le parti principali vengono assegnate sempre ai sordevolesi, ed è giusto che sia così, ma è bello farne parte».
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