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Eventi & Cultura

Quando non basta criticare

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La creatività guida la crescita delle comunità locali. Artisti, attivisti, politici, cittadini: che bello se trovassero il modo di lavorare insieme

Se una cosa è importante, importantissima, andrà ben insegnata a scuola, vero? Sembra una ovvietà. Per capire che cosa sia veramente una società, che cosa essa ritenga importante, dunque, potrà essere interessante guardare che cosa viene insegnato o che cosa non viene insegnato nelle sue scuole. Non converrà limitarsi solo alle scuole dell'obbligo, ma sarà istruttivo esaminare anche i percorsi della formazione universitaria e specialistica. Io, per esempio, ho studiato a lungo nei primi anni '90, come costruire e analizzare un bilancio economico finanziario di impresa. Immagino che la società in cui vivevo (allora come oggi) ritenesse che questa formazione fosse una componente importante della ampia (è ampia?) gamma di possibilità da offrire alle nuove generazioni. Potremmo domandarci quali altre aree di competenza, al di là della contabilità, fossero allora o siano oggi ritenute altrettanto importanti della contabilità d'impresa.
Sarebbe un esercizio interessante, utile, forse inquietante. Se leggere un bilancio è una competenza che come comunità riteniamo abbastanza importante da creare dei corsi universitari dedicati a questo, mi domando quante risorse dedichiamo affinché le nuove generazioni acquisiscano competenze di democrazia pratica, qualcosa che va al di là delle semplici nozioni di educazione civica, qualcosa che potremmo chiamare esercizio della vita democratica spicciola, o con un neologismo più pretenzioso demopraxia.

Probabilmente è la stessa domanda che si è fatto Jòn Gnarr, sindaco di Reykjavík, attivista della cultura della condivisione e di internet, ex comico e fondatore di un partito politico che si chiama BEST PARTY (non so perché ma questa storia mi sembra di averla vista in qualche modo anche in Italia…). Alcuni di voi ricorderanno come l'Islanda negli ultimi anni abbia vissuto delle vicende piuttosto straordinarie, dal quasi fallimento dello Stato per la crisi finanziaria a un processo di riscrittura della Costituzione con il metodo della partecipazione dei cittadini attraverso internet. In una di queste due vicende Jòn Gnarr ha giocato un ruolo di protagonista.

 

L'articolo integrale in edicola domani su La Nuova Provincia di Biella.

 

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