Eventi & Cultura
Quando a Biella si faceva il cinema
C’è stato un tempo in cui a Biella si faceva il cinema sul serio. Erano gli anni del dopoguerra e della ricostruzione. Hollywood aveva la sua succursale sulle sponde del Tevere e mentre i grandi registi americani approdavano a Cinecittà per girare Vacanze romane o i kolossal biblici, nel capoluogo laniero, dove i telai battevano a mille ignari della crisi di là da venire, un gruppo di studenti armati di cinepresa trasformava la città in un set cinematografico dando inizio a un’avventura durata molti anni e molti film.
C’è stato un tempo in cui a Biella si faceva il cinema sul serio. Erano gli anni del dopoguerra e della ricostruzione. Hollywood aveva la sua succursale sulle sponde del Tevere e mentre i grandi registi americani approdavano a Cinecittà per girare Vacanze romane o i kolossal biblici, nel capoluogo laniero, dove i telai battevano a mille ignari della crisi di là da venire, un gruppo di studenti armati di cinepresa trasformava la città in un set cinematografico dando inizio a un’avventura durata molti anni e molti film.
Cinema fatto per gioco, senza soldi e con pochi mezzi, ma con grande impegno e serietà, tanto che, come racconta uno dei protagonisti, Ernesto Gastaldi, ricordando quegli anni, “ci chiamano cineamatori, ma non è vero. I cineamatori sono quelli che fan cinema per diletto, per noi è cosa assolutamente seria, dilettanti lo siamo nelle scuole, nelle banche, nella fabbriche in cui lavoriamo. Noi siamo e ci sentiamo pionieri”.
Sono frasi tratte dalla prefazione del libro Travolgente passione, storia, set e personaggi del cinema biellese, scritto nel 1992 da Beppe Anderi e Maurizio Pellegrini per le edizioni Leone & Griffa, che racconta nei dettagli la lunga storia del cinema amatoriale girato a Biella.
Di quei giovani studenti uno dei pochi ad approdare al professionismo fu proprio Ernesto Gastaldi, con una lunga carriera di scrittore e sceneggiatore. Un altro fu Peppo Sacchi, di cui è ben nota la storia di pioniere della tv privata. Altri invece, come Giorgio Pisca, Giorgio Boschetti, Armando Cartiglia, Ivana Ramella, hanno continuato l’attività di “dilettanti” negli uffici e nelle fabbriche e di “professionisti” per gioco dietro o davanti alla cinepresa.
Proprio per rispolverare le perle prodotte in quegli anni, è stata organizzata una serata, scherzosamente intitolata Quando a Biella si faceva il cinema, per proporre una selezione dei film che in quegli anni vinsero premi in concorsi dedicati al cinema amatoriale.
Ecco allora Travolgente passione e Una foglia per sognare, che nel 1956 conquistarono il Diploma d’Onore al Festival di Cannes, che all’epoca prevedeva una sezione specifica per il cinema amatoriale, e due film, Intermezzo e La strada lungo il fiume, che valsero a Ivana Ramella il titolo di miglior attrice italiana al Festival del Cinema d’Amatore di Montecatini nel 1957 e 1958.
A seguire un ricordo della Biella del ventennio fascista in due filmati girati negli anni ’30 da Virgilio Ghelfi per l’Ottica Regazzi: Colonie Elioterapiche del littorio e Mostra dell’artigianato biellese.
Tutte le pellicole presentate sono state recuperate, restaurate e riversate in digitale da Giorgio Pisca.
L’appuntamento ad ingresso gratuito è in programma lunedì 19 maggio alle 21, presso la sede di Noi Biellesi, in via Costa di Riva 8, a Biella.
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